Credo sia inutile ripeterci e ricordare a chi legge le vicissitudini che hanno coronato la “vita” dell’Hotel Ristorante Miracolle, veniamo direttamente al punto.
L’altro giorno il Consiglio Comunale ha votato una delibera ( nove voti favorevoli quattro contrari) per accedere ad un mutuo di circa 80.000 euro per la messa in sicurezza, il ripristino delle condizioni igieniche e il restauro dell’Hotel Ristorante Miracolle: Circa 20.000 euro andranno per quegli interventi tesi a garantire igiene e sicurezza richiesti dagli organi competenti altri 60.000 circa per i restauri.
La delibera avrà seguito ad una sola condizione, l’aggiudicatario dovrà garantire che, presa in consegna l’infrastruttura, non avrà più nulla a pretendere per quanto riguarda ulteriori modifiche o interventi di rifacimento.
Interessante articolata e diciamo anche rispettosa dei ruoli è stata la discussione tra i due Gruppi Consiliari, da un lato l’oggettiva e condivisibile posizione della Maggioranza che in poche parole si traduce così:
“l’hotel è in uno stato disastroso e se vogliamo rendere questa struttura una risorsa dobbiamo intervenire”
dall’altro il Gruppo di Minoranza, che pur condividendo l’urgenza di intervento, ha tenuto ad evidenziare quanto segnalato in più occasioni: ritardi nell’assegnazione, negligenza e evidente incuria nella conduzione dell’immobile nel periodo di inattività, che fuori da ogni dubbio, hanno rappresentato le cause primaria del raddoppio delle spese a carico dell’amministrazione cittadina.
Infatti, il contributo, per il ripristino dell’agibilità, passerebbe da 30.000 euro iniziali a 60.000 euro a causa delle sopraggiunte infiltrazioni idriche sugli intonaci, della mancata manutenzione degli impianti, della depredazione delle stigliature atte alle attività alberghiere e di ristorazione.
Allo stato attuale, per i non addetti ai lavori, il ragionamento della Maggioranza non fa una piega “l’hotel è in uno stato disastroso e se vogliamo rendere questa struttura una risorsa dobbiamo intervenire a prescindere di chi sono le responsabilità”
non è questa la corretta interpretazione, così come sarebbe, oggi, dietrologia cercare d’individuare i responsabili.
Il punto cruciale lo ha centrato il Consigliere Di Fonzo, ma in aula consiliare, l’ inconsapevolezza è stata tale che nessuno ha accolto il suo invito.
Il consigliere ha posto una questione, a mio avviso, di rilievo: ha chiesto se è economicamente ed eticamente conveniente che il Comune di Lenola, incentivi attraverso lavori straordinari , un attività economica basata su una struttura alberghiera e di ristorazione antiquata, non conforme alle moderne esigenze dell’eventuale clientela, in un contesto dove si è riscontrato un calo notevole del turismo, che ha portato, subito dopo l’estate, a registrare la chiusura di due attività di ristorazione, con l’aggravante, di porre in essere un indebitamento che ricadrà inevitabilmente nelle tasche dei cittadini.
Il Consigliere, nel non escludere l’ipotesi di un cambio radicale della destinazione d’uso dell’immobile, ha definito affrettata questa delibera, ha chiesto un tavolo dove poter discutere congiuntamente all’aggiudicatario della vecchia gara per verificare se allo stato odierno esistono ancora le prerogative e i presupposti per ritenere ancora conveniente l’assegnazione di tale struttura.
Sicuramente questo invito, ad una maggiore riflessione, andava accolto, ma ha prevalso, come spesso accade, la superficialità con la quale chi ci governa affronta i problemi che esulano dalla normale amministrazione, è palese che, nello specifico, questi amministratori, manifestano un’insufficiente sensibilità allo sviluppo turistico e commerciale del nostro paese.
Allo stato delle cose crediamo che questa scelta non sia risolutiva e che in assenza di un piano turistico adeguato, sia fuori luogo accedere ad un mutuo cittadino per “invogliare” un’azienda privata ad impegnare sforzi e risorse economiche in una attività che, già all’inizio, presenta un percorso tutto in salita.
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