mercoledì 30 dicembre 2009

Il 2010....un anno nuovo.


E' proprio quello di cui avremmo bisogno....un anno nuovo con qualcosa di nuovo.

Pensare al vecchio 2009 non ci rallegra e se veramente vogliamo qualcosa di nuovo basta ricordare i disastri vissuti tralasciando i minori.


2009



6 Aprile terremoto in Abruzzo


11 Ottobre alluvione di Messina


27 Dicembre alluvione del Serchio e del lago di Massaciuccoli


Centinaia di morti, migliaia di feriti, interi territori devastati, decine di migliaia di senzatetto,centinaia di aziende cancellate senza che ci siano state condanne o dimissioni.

Politica sbagliata e storie che si ripetono..........


Buon 2010 a tutti


martedì 22 dicembre 2009

A Natale.......



C’è chi addobba il balcone con Babbi Natali penzolanti o con luminarie molto fantasiose, chi fa l’albero e chi il presepe, chi torna a casa per le feste,chi taglia l’ananas in scenografiche barchette, chi sta in poltrona e finalmente ozia e si riposa. C’è chi passa il giorno di Natale a rispondere alle telefonate di chi si ricorda di noi due volte l’anno e chi passa il Natale in completa solitudine. I bambini ricevono tanti regali ed i grandi scambiano gli auguri con amici,parenti e vicini di casa. Noi del blog “latuaopinione” auguriamo semplicemente un sereno e tranquillo Natale a tutti.

mercoledì 16 dicembre 2009

Dal ‘94 ad oggi l’infinita serie di insulti del premier e dei suoi di Peter Gomez e Marco Travaglio




il capogruppo dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ieri ha spiegato in Parlamento che dal 1994 è in corso in Italia "una campagna d’odio" contro Silvio Berlusconi. Fortunatamente il premier è intervenuto subito e dall’ospedale San Raffaele, dove è ricoverato dopo la vergognosa e ingiustificabile aggressione subita domenica sera, ha ricordato che "l’amore vince sull’odio". Lo dimostrano, tra l’altro, le centinaia di interventi suoi e di esponenti del centrodestra che negli ultimi 15 anni sono sempre stati improntati al buon senso e alla moderazione. Ecco dunque una necessariamente breve antologia delle migliori frasi di quello che potrebbe essere chiamato il Partito dell’Amore.

Il bon ton con gli avversari
"Veltroni è un coglione" (Berlusconi, 3/9/95). "Veltroni è un miserabile" (Berlusconi, 4/4/2000). "Giuliano Amato, l'utile idiota che siede a Palazzo Chigi" (Berlusconi, 21/4/2000). "Prodi? Un leader d'accatto (Berlusconi, 22/2/95). "La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare di notte" (Berlusconi, 29/9/96). "Prodi è la maschera dei comunisti" (Berlusconi, 22/5/2003). "Prodi è un gran bugiardo pericoloso per tutti noi" (Berlusconi, 21/10/2006). "Prima delle elezioni ho potuto incontrare due sole volte in tv il mio avversario, e con soli due minuti e mezzo per rispondere alle domande del giornalista e alle stronzate che diceva Prodi". (Berlusconi alla scuola di formazione politica di Forza Italia, 2 luglio 2007)."Con Prodi a Palazzo Chigi è giusto dire: piove governo ladro" (Berlusconi, 10/4/2008). “Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas” (Berlusconi, 4/4/2000)."Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò" (inaugurando la presidenza italiana dell’Unione europea e rispondendo a una domanda del capogruppo socialdemocratico, il tedesco Martin Schulz, sul conflitto d’interessi, 2 luglio 2003). "Sono in politica perché il Bene prevalga sul Male. Se la sinistra andasse al governo l’esito sarebbe questo: miseria, terrore, morte. Così come avviene ovunque governi il comunismo (Berlusconi, 17/1/2005).

Il rispetto per gli elettori
“Lei ha una bella faccia da stronza!” (alla signora riminese Anna Galli, che lo contestava, 24/7/ 2003).“Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D’Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot” (Berlusconi, 14 dicembre 2005). "Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse" (discorso di Berlusconi davanti alla Confcommercio il 4/4/2006). “Le nostre tre “I”: inglese, Internet, imprese. Quelle dell’Ulivo: insulto, insulto e insulto” (27/5/2004).

L'armonia con gli alleati Berlusconi
“Parliamo della par condicio: se non abbiamo vinto le elezioni, caro Follini, è colpa tua che non l’hai voluta abolire”. Follini: “Io trasecolo. Credevo che dovessimo parlare dei problemi della maggioranza e del governo”. Berlusconi: “Non far finta di non capire, la par condicio è fondamentale. Capisco che tu non te ne renda conto, visto che sei già molto presente sulle reti Rai e Mediaset”. Follini: “Sulle reti Mediaset ho avuto 42 secondi in un mese”. Berlusconi: “Non dire sciocchezze, la verità è che su Mediaset nessuno ti attacca mai”. Follini: “Ci mancherebbe pure che mi attacchino”. Berlusconi: “Se continui così, te ne accorgerai. Vedrai come ti tratteranno le mie tv”. Follini: “Voglio che sia chiaro a tutti che sono stato minacciato” (Discussione con l’Udc Marco Follini, secondo i quotidiani dell’11 luglio 2004).

La sacralità delle toghe
“I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana... Se fai quel mestiere, devi essere affetto da turbe psichiche” (Berlusconi, The Spectator, 10/9 2003). “In tutti i settori ci possono essere corpi deviati. Io ho una grandissima stima per la magistratura, ma ci sono toghe che operano per fini politici. Sono come la banda della Uno bianca” (Berlusconi, dopo l’arresto del giudice Renato Squillante, 14/5/96. Ma il riferimento è per quelli che l’hanno arrestato). “I Ds sono i mandanti delle toghe rosse. Noi non attacchiamo la magistratura, ma pochi giudici che si sono fatti braccio armato della sinistra per spianare a questa la conquista del potere” (Berlusconi, 1/12/99). “I giudici di Mani Pulite vanno arrestati, sono un’associazione a delinquere con licenza di uccidere che mira al sovvertimento dell’ordine democratico” (Vittorio Sgarbi, “Sgarbi quotidiani”, Canale5, 16/9/94).“Gian Carlo Caselli è una vergogna della magistratura italiana, siamo ormai in pieno fascismo: si comporta come un colonnello greco, in modo dittatoriale, arbitrario, intollerante. I suoi atti giudiziari hanno portato alla morte” (Vittorio Sgarbi, 8/12/94). “Nelle mie televisioni private non ci sono mai state trasmissioni con attacchi, perchè noi siamo liberali” (Berlusconi, 21/ 5/2006). "Silvio Berlusconi, durante l'ufficio di presidenza del Pdl ancora in corso, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, ha parlato di una vera e propria persecuzione giudiziaria nei suoi confronti , che porta il paese sull'orlo della guerra civile" (Ansa, 29/11/09)

La fiducia nella democrazia
"Si è messo mano all’arma dei processi politici per eliminare l’opposizione democratica. Non siamo più una democrazia, ma un regime. Da oggi la nostra opposizione cessa di essere opposizione a un governo e diventa opposizione a un regime" (Berlusconi, dopo una condanna in primo grado tangenti, 8/8/98). “La libertà non si può più conquistare in Parlamento, ma con uomini lanciati in una lotta di liberazione. Senza la devoluzione, da qui possono partire ordini di attacco dal Nord. Io sono certo di avere dieci milioni di lombardi e veneti pronti a lottare per la libertà” (Umberto Bossi al “parlamento padano”, presente Berlusconi, Ansa, 29/9/2007). "Boicotteremo il Parlamento, abbandoneremo l’aula, se necessario daremo vita a una resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia” (Berlusconi, 3/3/95). "In Italia c’è uno Stato manifesto, costituito dal governo e dalla sua maggioranza in Parlamento, e c’è uno Stato parallelo: quello organizzato in forma di potere dalla sinistra nelle scuole e nelle università, nel giornalismo e nelle tv, nei sindacati e nella magistratura, nel Csm e nei Tar, fino alla Consulta. Se si consentirà a questo Stato occulto di unirsi allo Stato palese, avremo in Italia un regime vendicativo e giustizialista, mascherato di legalità e ostile a tutto ciò che è privato" (Berlusconi, 5/4/2005). "Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa é la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti".(Berlusconi, 21/5/2009)

Il galateo istituzionale
“Il presidente Scalfaro è un serpente, un traditore, un golpista” (Berlusconi, La Stampa, 16/1/95). "Altro che impeachment! Scalfaro andrebbe processato davanti all’Alta Corte per attentato alla Costituzione. E di noi due chi ha maneggiato fondi neri non sono certo io. D’altra parte, Scalfaro da magistrato ha fatto fucilare una persona invocandone contemporaneamente il perdono cristiano. Bè, l’uomo è questo! Ha instaurato un regime misto di monarchia e aristocrazia” (Berlusconi 18/1/95). "Io non sono in contrasto con il capo dello Stato, non ne ho nessun motivo, anzi sono un suo sostenitore convinto. Ho con lui un rapporto molto cordiale" (Berlusconi, 28/2/95). "Ma vaffanculo!" (Berlusconi, accompagnando l’insulto con un gesto della mano, mentre il presidente emerito Scalfaro denuncia in Senato il «servilismo» della politica estera del suo governo nei confronti degli Usa sull’Iraq, 27/9/2002). "Italia vaffanculo" (Tre eurodeputati leghisti, commentando in aula a Strasburgo l'intevento del presidente Carlo Azeglio Ciampi, 5/7/05). "Questi signori, che hanno vinto delle elezioni taroccate, hanno arrogantemente messo le mani sulle istituzioni: il presidente della Repubblica è uno di loro" (Berlusconi, riferendosi al presidente, Giorgio Napolitano, 21/10/06).





sabato 5 dicembre 2009

NO B DAY: manifestazione riuscita




Roma, 5 Dicembre 2009- ''L'onda viola'', come è stato ribattezzato dai manifestanti il corteo di oggi a Roma contro Silvio Berlusconi, scegliendo un colore simbolo come hanno fatto con il verde a Baghdad gli oppositori al regime iraniano degli ayatollah, ha raggiunto il suo obiettivo numerico.


Molte le bandiere di Sinistra e libertà, Italia dei valori, Rifondazione, Pdci e Verdi. Quasi inesistenti quelle del Pd. Erano presenti alcuni dirigenti del partito accolti tra gli applausi e qualche battibecco per la non adesione dell'intero Pd: la presidente Rosy Bindi, il capogruppo alla Camera Dario Franceschini, l'ex ministro Giovanna Melandri, la parlamentare europea Debora Serracchiani, il senatore Ignazio Marino.


Il segretario Pierluigi Bersani ha scelto di non partecipare personalmente al corteo e di non far aderire il Pd per non depotenziare, ha dichiarato, il carattere spontaneo dell'iniziativa di oggi che nel suo intento doveva evitare una eccessiva presenza organizzata dei partiti. ''Noi abbiamo una nostra strategia per l'opposizione che rispetta e dialoga con quella di movimenti e associazioni'', ha precisato Bersani.

E' probabile che questa adesione a metà del Pd sarà però foriera di nuove polemiche nel centrosinistra, soprattutto con Antonio Di Pietro. Il leader dell'Idv, per ora, usa la prudenza: ''Oggi non mi sentirei di dire una sola parola su questo o quel partito''. Da domani il clima potrebbe cambiare tra Pd e Idv. In vista delle elezioni regionali della prossima primavera, il segretario Bersani deve decidere se il suo principale alleato e' l'Idv o l'Udc di Pier Ferdinando Casini....e a Casini la manifestazione di oggi non è proprio piaciuta.

lunedì 30 novembre 2009

"Figlio mio, lascia questo Paese" di PIER LUIGI CELLI






LA LETTERA. Il direttore generale della Luiss
avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito



Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.

Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.

Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.


Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.

Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.

Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.

Con affetto, tuo padre

Pierluigi Celli Direttore Generale della prestigiosa università Luiss Guido Carli di Roma





domenica 29 novembre 2009

Non ci resta che piangere






Sicuramente apprezzabile la “lista delle buone intenzioni” apparsa ieri sul Blog nella Maggioranza Consiliare soprattutto se viene pubblicata nel periodo pre-natalizio.


Va dedicata, a mio avviso, la massima attenzione a questo illuminato cambio di rotta di una amministrazione comunale che, pur non esprimendo pareri sulle cause che lo hanno generato, finalmente ha preso atto che nel Comune di Fondi sono presenti infiltrazioni mafiose, approvando un documento, che oltre a contenere alti valori morali, fa assumere agli scriventi impegni precisi riguardo la lotta alla criminalità, impegni che spero molto si tradurranno in atti concreti, a partire dalle imminenti elezioni amministrative che si terranno a Fondi nella prossima primavera, che implicherebbero, per coerenza, almeno delle prese di distanza.


In una mozione si poteva superare il convenzionale con qualche distinguo e andare oltre scontati frasi e propositi , una mozione che a leggerla sembra di scorrere i generici suggerimenti di qualche ordinario oroscopo, con proposte e indicazioni adattabili a tutto.



“Per il Consiglio Comunale di Lenola il tema dello sviluppo è un tema particolarmente sentito, verso il quale si è impegnato da tempo a presentare proposte e soluzioni che vedono protagonisti gli attori della società civile, per rilanciare lo sviluppo umano e sociale, lo sviluppo del territorio e quello delle imprese” E’ UN VERO PECCATO CHE A NOI TUTTI TUTTO CIO’ SIA SFUGGITO………NON CE NE SIAMO ACCORTI.


Non ci resta che piangere direbbero Troisi e Benigni, senza parole aggiungo io nell’attesa che queste iniziative: formazione, approfondimento, sensibilizzazione dei giovani e degli studenti, delle forze sociali ed economiche verso il diritto alla sicurezza e il rispetto della legalità, vengano poste in essere da questa amministrazione.





sabato 28 novembre 2009

Squadra che perde non si cambia.



Sono giovani ma sperimentati”. Pier Luigi Bersani presenta così il nuovo gruppo dirigente del Pd, e forse non si rende conto di aver coniato una battuta involontaria: ben quattro dirigenti facevano parte dello stesso organismo, nel secolo scorso (vent’anni fa, ai tempi del Pci). Possibile? Ebbene sì, il nuovo che avanza.

Eppure apparentemente la definizione pareva calzante e la nuova segreteria a prima vista, giovane (e politicamente corretta): sei uomini e sei donne, la maggior parte quarantenni. Benissimo. Solo, che prima ancora di compulsare l’elenco dei giovani leoni e delle new entries si scopre “il trucco”.

Un tempo la segreteria (dal Pci al Pds) era composta dai responsabili dei dipartimenti. Ogni dirigente, quindi era una sorta di ministro ombra: i dirigenti più importanti, dei settori più importanti, non erano più di sei-dieci persone, per garantire l’agilità dell’organismo. Questa volta, invece, c’è una novità: i 12 nuovi talenti saranno affiancati dai “nuovi” responsabili dei forum. Quindi le responsabilità (e le teste) si raddoppiano prima, e si triplicano poi.

Se vai a scorrere l’elenco di questi responsabili dei dipartimenti, scopri che la lista è questa: l’ex presidente della Camera Luciano Violante si occupa del forum Riforma dello stato (ovvero del vecchio settore riforme), Livia Turco sarà la responsabile dell’Immigrazione. Poi un terzetto: Paolo Gentiloni si occupa delle politiche dell’informazione, Stefano di Traglia della comunicazione e Carlo Rognoni della tv; Giuseppe Fioroni del Welfare (affiancato da Pierre Carniti), Piero Fassino è il responsabile della Politica internazionale, Laura Pupato dell’Ambiente, il presidente della Toscana Claudio Martini delle Autonomie, Andrea Orlando della Giustizia, Umberto Ranieri del Mezzogiorno e Gianni Cuperlo dell’Ufficio studi e rapporto con le fondazioni.

Uno si ferma a leggere il nome di Fassino e rimane di sale. Nel 1989 era il responsabile Esteri del Pci: sono passati venti anni ed è tornato allo stesso preciso incarico di allora. Uno pensa: che lo abbiano costretto? Macché, ha anche pressato per entrare, affetto, come i dirigenti della sua generazione, dall’impossibilità di lasciare.

Passiamo a Violante: era il numero uno del dipartimento Giustizia del Pds già nella seconda metà degli anni Novanta.

Livia Turco, perlomeno ha fatto un rimpastino: nel 1989 era responsabile femminile, adesso passa all’immigrazione.

Persino Cuperlo (in questo novero sicuramente il più brillante e il più nuovo) era già in segreteria nel 1989, come membro consultivo (era segretario della Fgci).

Carniti era segretario della Cisl nel 1977. Il secondo gruppo di dirigenti, per così dire “più freschi”: un ex ministro come Gentiloni, un ottimo sessantottenne come Rognoni ex membro del Cda Rai.

Bersani è impazzito? No, ha disegnato un garbato sistema cencelliano in cui ogni corrente ottiene il suo omino. Ci sono due coordinatori: uno per la segreteria (Maurizio Migliavacca) e uno per la segretaria del segretario (Filippo Penati) e poi delle “perle” che fanno ricordare la moltiplicazione dei ministeri nei governi Andreotti della fase crespuscolare. C’è un responsabile della Finanza pubblica (Enrico Morando) e uno di quella privata (Matteo Colaninno). A questi si aggiungono le vere novità: l’organizzatore bersaniano Nico Stumpo, l’economista vischiano Stefano Fassina, il dalemiano Matteo Orfini, la romana Roberta Agostini e tanti altri a cui facciamo l’augurio di non ritrovarsi nella segretaria del 2040 dopo una rovinosa serie di sconfitte, all’insegna dello slogan: squadra che perde non si cambia.

fonte: http://www.laltranotizia.net/2009/11/per-bersani-squadra-che-perde-non-si.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+laltranotizia+(L%27Altra+Notizia)






lunedì 23 novembre 2009

Ciampi: "Basta leggi ad personam Berlusconi delegittima le istituzioni"


«Viviamo un tempo triste. Negli anni finali della mia vita, non immaginavo davvero di dover assistere ad un simile imbarbarimento dell'azione politica, ad una aggressione così brutale e sistematica delle istituzioni e dei valori nei quali ho creduto...». La prima cosa che colpisce, nelle parole di Carlo Azeglio Ciampi, è l'amarezza. Un'amarezza profonda, sul destino dell´Italia e sulle condizioni della nostra democrazia.

E mai come in questa occasione l'ex capo dello Stato, da vero "padre nobile" della Repubblica, lancia il suo atto d'accusa contro chi è responsabile di questo "imbarbarimento" e di questa "aggressione": Silvio Berlusconi, il suo governo e la sua maggioranza, che stanno abbattendo a "colpi di piccone" i principi sui quali si regge la Costituzione, cioè "la nostra Bibbia civile".

"Vede - ragiona Ciampi - la mia amarezza deriva dalla constatazione ormai quotidiana di quanto sta accadendo sulla giustizia, ma non solo sulla giustizia. È in corso un vero e proprio degrado dei valori collettivi, si percepisce un senso di continua manipolazione delle regole, una perdita inesorabile di quelli che sono i punti cardinali del nostro vivere civile". Vale per tutto: non solo i rapporti tra politica e magistratura. Le relazioni tra potere esecutivo e Parlamento, tra governo e presidenza della Repubblica, tra premier e organi di garanzia, a partire dalla Corte costituzionale.


L'intero sistema istituzionale, secondo Ciampi, è esposto ad un'opera di progressiva "destrutturazione". "Qui non è più una questione di battaglia politica, che può essere anche aspra, come è naturale in ogni democrazia. Qui si destabilizzano i riferimenti più solidi dell'edificio democratico, cioè le istituzioni, e si umiliano i valori che le istituzioni rappresentano. Questa è la mia amara riflessione...".


Ciampi, forse per la prima volta, parla senza mezzi termini del Cavaliere, e di ciò che ha rappresentato e rappresenta in questo "paesaggio in decomposizione".

"Mi ricordo un bel libro di Marc Lazar, uscito un paio d'anni fa, nel quale io e Berlusconi venivamo raccontati come gli estremi di un pendolo: da una parte Ciampi, l'uomo che difende le istituzioni, e dall'altra parte Berlusconi, l'uomo che delegittima le istituzioni. Mai come oggi mi sento di dire che questa immagine riassume alla perfezione quello che penso. Io ho vissuto tutta la mia vita nelle istituzioni e per le istituzioni, che sono il cuore della democrazia. E non dimentico la lezioni di Vincenzo Cuoco sulla Rivoluzione napoletana del 1797: alla felicità dei popoli sono più necessari gli ordini che gli uomini, le istituzioni oltrepassano i limiti delle generazioni. Ma poi, a rendere vitali le istituzioni, occorrono gli uomini, le loro passioni civili, i loro ideali di democrazia. Ed io, oggi, è proprio questo che vedo mancare in chi ci governa...".


L'ultimo capitolo di questa nefasta "riscrittura" della nostra Costituzione formale e materiale riguarda ovviamente la giustizia, il Lodo Alfano e ora anche il disegno di legge sul processo breve con il quale il premier, per azzerare i due processi che lo riguardano, fa terra bruciata dell'intera amministrazione giudiziaria corrente. Anche su questo la condanna di Ciampi è senza appello:

"Le riforme si fanno per i cittadini, non per i singoli. L'ho sempre pensato, ed oggi ne sono più che mai convinto: basta con le leggi ad personam, che non risolvono i problemi della gente e non aiutano il Paese a migliorare".



Fa di più, l'ex presidente della Repubblica. E si spinge a riflettere su ciò che potrà accadere, se e quando questa nuova legge-vergogna sarà approvata:


"Io non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale. Ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla. Intanto non si promulghi la legge in prima lettura: la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La si usi: è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all'opinione pubblica". Ciampi non nomina Napolitano, ma fa un riferimento implicito a Francesco Saverio Borrelli: "Credo che per chi ha a cuore le istituzioni, oggi, l'unica regola da rispettare sia quella del "quantum potes": fai ciò che puoi. Detto altrimenti: resisti".


Lui stesso, nel suo settennato sul Colle, ha resistito più volte alle spallate del Cavaliere. Dalla legge Gasparri per le tv alla riforma dell'ordinamento giudiziario di Castelli:


"È vero, ma ho fatto solo il mio dovere. C'è solo una cosa, della quale mi rammarico ancora oggi: il mio unico messaggio alle Camere, quello sul pluralismo del sistema radiotelevisivo e dell'informazione. Allora era un tema cruciale, per la qualità della nostra democrazia. Il Parlamento non lo raccolse, e da allora non si è fatto niente. Oggi, e basta guardare la televisione per rendersene conto, quel tema è ancora più grave. Una vera e propria emergenza".



Ma in tanto buio, secondo Ciampi c'è anche qualche spiraglio di luce. Per esempio l'appello lanciato su "Repubblica" da Roberto Saviano, che chiede al premier di ritirare la legge sull'abbreviazione dei processi, la "norma del privilegio".


"Io - commenta il presidente emerito della Repubblica - per il ruolo che ho ricoperto non uso firmare appelli. Ma condivido dalla prima all'ultima riga quello di Saviano. Risponde a uno dei principi che mi hanno guidato per tutta la vita. E il fatto che abbia ottenuto così tante adesioni rappresenta una speranza, soprattutto per i giovani. È il vecchio motto dei fratelli Rosselli: non mollare. Loro pagarono con la vita la fedeltà a questo principio. Qui ed ora, in Italia, non c'è in gioco la vita delle persone. Ma ci sono i valori per i quali abbiamo combattuto e nei quali abbiamo creduto. In ballo c'è la buona democrazia: credetemi, è abbastanza per non mollare".





martedì 17 novembre 2009

Speravate in una sintesi dell'incontro???? Eccola......


Probabilmente siamo tutti consapevoli che lamentarsi può solo rappresentare una valvola di sfogo, ma nonostante ciò, abbiamo la tendenza a indugiarvi a lungo, perdendo spesso la possibilità di prendere in mano le chiavi del nostro piccolo paese.E’ proprio quello che mi sono detta ieri nella sala consiliare durante l’incontro con i cittadini, indetto dal comune di Lenola, per spiegarci il senso del mettere “la nostra voce in bilancio”.Ci viene offerta la possibilità di migliorare il nostro territorio e noi non ne approfittiamo perché l’invito viene da una parte politica che a noi non piace,o magari,sappiamo già come va a finire.Atteggiamento questo che spesso si rivela controproducente per i cittadini stessi.Ecco, dunque, che la soluzione ultima per imparare a smettere di lamentarsi è quella di assumersi le proprie responsabilità. Ognuno di noi, ogni giorno, senza colpevolizzarsi, ma con piena consapevolezza, dovrebbe affermare all’altro che “io mi prendo la responsabilità di tutto ciò che faccio o non faccio”.Lamentarsi è la negazione della responsabilità e colpevolizzare se stesso o qualcun altro è solo una scusa per evitare tale responsabilità. Abbiamo la facoltà di decidere su tematiche che riguardano il nostro paese, ma non riusciamo ad allontanare la tentazione di lamentarci poi.
Detto questo vi invito a riflettere ed a partecipare al prossimo incontro.....






martedì 10 novembre 2009

LO STALLIERE DEL PD di Marco Travaglio "Il fatto 10 Novembre 2009"


Domenica abbiamo domandato in prima pagina al “nuovo” Pd di Bersani se “discuterà della moralità dei candidati”. Il “nuovo” Pd di Bersani ha subito raccolto l’appello. Infatti, nella “nuova” Direzione, fa il suo trionfale ingresso il senatore Nino Papania da Alcamo (Trapani), ex Margherita.

Lo stesso a cui hanno appena arrestato l’autista-giardiniere-factotum per mafia. Lo stesso che nel 2002 ha patteggiato a Palermo 2 mesi e 20 giorni di reclusione per abuso d’ufficio: era indagato per aver sistemato in posti pubblici diversi disoccupati privi dei titoli di legge, in un giro di assunzioni facili per cui sindacalisti senza scrupoli prendevano tangenti.

Nel 2008 Dario Franceschini annunciò: “Non presenteremo candidati con procedimenti in corso né con sentenze passate in giudicato”. Strano: Papania fu ricandidato dopo il patteggiamento e rieletto per la terza volta senatore (diversamente da Nando Dalla Chiesa, colpevolmente incensurato).

Scelta lungimirante: il 4 novembre la Dda di Palermo ha arrestato il suo braccio destro Filippo Di Maria, considerato l’autista, il cassiere e l’uomo di fiducia del boss di Alcamo, Nicolò Melodia detto “il macellaio”, catturato nel 2007 assieme al capomafia Salvatore Lo Piccolo. Nei giorni pari Di Maria scarrozzava il boss Melodia, in quelli dispari il senatore Papania.

Arrotondava. “Emerge – annota la Mobile di Trapani – da numerose conversazioni che Di Maria svolgeva attività di factotum presso la villa di Scopello del predetto Papania, muovendosi incessantemente per procurare posti di lavoro ad amici e conoscenti grazie anche al diretto interessamento di collaboratori e personale di segreteria del senatore”.

Ed era attivissimo “in occasione di alcune competizioni elettorali”: come “le primarie 2005 per il candidato premier” e “per il candidato alla presidenza della Regione Sicilia” (contro Rita Borsellino e per Ferdinando Latteri). “Lo staff del sen. Papania – scrive il gip – e altri politici locali contattavano ripetutamente il Di Maria al fine di indurlo a sostenere le iniziative politiche sopra indicate e invitandolo a fare altrettanto con tutte le persone di sua conoscenza”.

Il Giornale gongola: “Anche il Pd ha il suo ‘stalliere’ mafioso”.

Ma naturalmente chi fosse Di Maria non lo sapeva nessuno. Infatti la nuova Direzione del Pd non ha trovato un posto per due simboli dell’antimafia come Rosario Crocetta e Beppe Lumia (la Borsellino non è iscritta). Ma a Papania sì, in quota Franceschini.

E questa sarebbe l’opposizione. Poi c’è il centrodestra, con i suoi Berlusconi, Dell’Utri e Cosentino. E’ la famosa “alternanza”.

Marco Travaglio





lunedì 9 novembre 2009

Buon Compleanno


“latuaopinione” PRIMO ANNO……. 127 sono stati i post pubblicati ……..2619 gli interventi la media degli accessi giornalieri, calcolata negli ultimi 90 giorni è stata di circa 60/65 ingressi.
Una esperienza e un impegno non indifferenti che credo siano stati condotti con franchezza e trasparenza non scevri di qualche, improvvisa e accidentale, perdita di eleganza. che, nei casi in cui sono stato direttamente coinvolto, avrei potuto evitare.
Non sono mancate ne invettive ne provocazioni e neppure quei momenti di riflessione virtuosa che aiutano a conoscere meglio sia noi stessi sia gli altri, così come non sono mancati aspri diverbi, anche tra i fondatori stessi, fino a perdere quella spinta propulsiva che agli albori ci aveva accomunato per lasciare spazio ad elementi di distinguo, sintomo di un pluralismo privo di censure che ho sempre ritenuto indispensabili per un sostanziale confronto.
Per un anno intero abbiamo fatto informazione duellando prevalentemente tra chi chiedeva una prevalenza di argomenti territoriali e i miei continui tentativi a non separare le inefficienze locali a responsabilità provinciali, regionali, nazionali, che ci governano.
Personalmente ho appurato che nei dibattiti non riusciamo a liberarci da quel diffuso “berlusconismo intellettuale” che ci allontana sempre più dalle altre realtà europee, anche in questo blog prevale lo spirito di appartenenza, le critiche e i suggerimenti vengono interpretati come attacchi personali, difficilmente si riesce ad entrare nel merito delle questioni, siamo vittime assuefatte di un annebbiamento mentale che ci rende incapaci di reagire, di proporre e addirittura e a volte anche di riunirci.
In questo contesto, condurre un Blog , non è cosa semplice, ma abbandonare la rete così come è avvenuto per altri Blog lenolesi , lasciando spazio solo a umori e malumori sterili, equivarrebbe a un non progredire, mentre sono persuaso che in questo anno le opinioni dibattute abbiano lasciato un sedimento che per sua natura porta ad una lenta ma progressiva maturazione.
Un saluto a tutti write26




venerdì 6 novembre 2009

Il Caso Fondi ad Annozero. Fazzone: "E' solo un complotto contro di me e il PDL".


Puntata di fuoco ieri sera ad Annozero, la trasmissione di Rai Due di Michele Santoro. Lo speciale dal titolo "Profumo di Mafia" ha puntato i riflettori sulla città di Fondi, il cui comune è stato indagato per mafia e proposto per lo scioglimento per infiltrazioni. All'arena televisiva hanno partecipato anche il senatore pontino del Pdl, Claudio Fazzone ed il direttore di Latina Oggi Alessandro Panigutti. Interessante il servizio realizzato dal giornalista Stefano Bianchi che ha intervistato l'ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Fondi, Riccardo Izzi, al centro dell'inchiesta Damasco, a cui si imputano legami particolari con le famiglie mafiose Trani-Tripodo che avrebbero contaminato l'attività dell'amministrazione comunale. Intervistato anche il padre dell'ex assessore, Mario Izzi, imprenditore pontino (che gestisce circa 80 supermercati) che ha dichiarato di aver sostenuto la campagna elettorale del senatore Fazzone. Il giornalista Rai ha avvicinato anche il sindaco Luigi Parisella che ha dichiarato: "si tratta di una gogna mediatica e quello che dice il Prefetto non è vangelo. Izzi un ragazzo che va rispettato, ha avuto molti problemi e al momento, ha aggiunto Parisella, preferisco non avere rapporti con lui ". Il giudizio sul Prefetto Frattasi è stato duro anche da parte del senatore Fazzone che ad Annozero ha ribadito di voler sporgere querela nei suoi confronti ed ha precisato: "ho riscontrato delle gravi inesattezze negli atti riportati dal funzionario del governo contro di me e preciso che si deve indagare per fare luce su quanto accaduto a Fondi, ma non si deve infangare il buon nome di questa cittadina.Tutto quello che è accaduto in questi mesi è frutto di una campagna mediatica pilotata dal quotidiano Latina Oggi e dal suo editore, il senatore Giuseppe Ciarrapico, con cui io non voglio avere nulla a che fare. La vicenda Fondi è stata strumentalizzata per attaccare me". Le ipotesi sulla presenza della mafia a Fondi sarebbero, quindi, frutto di un complotto politico (secondo il senatore del Pdl) a cui avrebbero partecipato anche il Pd, il Prefetto, i giornalisti, ma anche il Ministro dell'Interno Roberto Maroni, che sin dall'inizio ha sostenuto la richiesta di scioglimento del Comune di Fondi per mafia. Durante la trasmissione i nomi di Fazzone e del presidente della Provincia di Latina Armando Cusani sono stati accostati spesso a vicende poco chiare, come quelle legate al Lago di Paola (su cui sarebbero in atto numerose speculazioni), il sequestro del campeggio Holiday Village di Fondi (per cui Fazzone si mobilitò tanto da ottenere un colloquio privato con il giudice Cario) e Acqualatina.
"Per la prima volta, a Latina, la mafia scioglie la Prefettura, ha detto il
direttore di Latina Oggi Alessandro Panigutti, a Fondi ci sono stati 21 arresti, molti dei quali per associazione di stampo mafioso. Due Prefetti hanno indagato sul Comune pontino ed hanno prodotto una relazione di ben 515 pagine documentando tutto ciò che di anomalo è stato riscontrato a Fondi. E' assurdo che un senatore della Repubblica, invece di prendere le distanze da una vicenda del genere, si schieri dalla parte dell'illegalità".
"Quello che è accaduto nel sud pontino è una truffa, ha detto l'Europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris,il Consiglio dei Ministri doveva sciogliere il Comune di Fondi, anche se il sindaco si era già dimesso".
"E' stato un atto per tutelare la democrazia", ha invece detto il deputato del Pdl Italo Bocchino, difendendo le scelte del consiglio dei ministri.

Il mancato scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Fondi,cosa ha a che fare con la tutela della democrazia?





martedì 3 novembre 2009

Per chi ha voglia di sapere qualcosa in più: IL QUESTIONARIO PER LAVORARE CON OBAMA


Leggerlo richiede un po' di tempo, decisamente articolato, Obama non è come i nostri leader politici, non si accontenta dei leccaculo, per lavorare con lui non bastano le raccomandazioni………buona lettura write26


Il partito che vince la corsa alla Casa Bianca mette i suoi uomini nelle posizioni chiave della nuova amministrazione. La corsa ai circa 8000 posti vacanti è già iniziata ma non è affatto un arrembaggio. Per molti aspiranti candidati si arresterà ancor prima di aver iniziato.

Il Presidente eletto Barak Obama ha infatti mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale di fare pulizia a Washington.

Per questo, gli uomini del suo gruppo di transizione hanno già diffuso un elaborato questionario che accentua il rigorismo etico con il quale gli americani tradizionalmente giudicano i politici e la loro cerchia.

Una lista di 63 domande che a tamburo battente fruga nei trascorsi biografici dei candidati alla ricerca del più piccolo indizio che potrebbe mettere in imbarazzo il nuovo presidente o rappresentare un conflitto di interessi con il posto ambito.

Una attenzione quasi maniacale, ma certamente sensata per chi crede nella tutela e nelle responsabilità delle persone chiamate a esercitare un ruolo pubblico.

Tutto viene messo a nudo: famiglia, lavoro, affari e proprietà economiche, tasse, rapporti con la giustizia, pubblicazioni. Anchele comunicazioni elettroniche. Se i passi falsi e gli scandali delle passate amministrazioni sono ormai divenuti leggenda, prevale oggi la preoccupazione di qualche conflitto di interessi legato alla crisi finanziaria mondiale.

Non è quindi un caso se buona parte delle domande ruota intorno agli investimenti, alle proprietà immobiliari, ai prestiti, agli impieghi precedenti ed alle attività a favore dei gruppi di pressione politica (lobby).

Le domande sono per lo più chiuse e immancabilmente esigono dettagli e chiarimenti sulle circostanze del caso.

Aperta ma non meno indiscreta è poi quella che chiede di descrivere in sintesi le questioni più controverse nelle quali il candidato è stato coinvolto nel corso della sua carriera. Per il resto si tratta di mettere a fuoco l’onestà, i rapporti associativi e il rispetto delle leggi e dei regolamenti.

Molte domande chiedono le stesse informazioni anche per quanto riguarda il coniuge e i familiari più stretti.


1.Esperienze professionali


(1) Fornisca copia di tutti i suoi curriculum vitae e dei suoi resoconti biografici che lei o qualsiasi ente avete redatto negli ultimi dieci anni a titolo volontario o con il suo consenso.

(2) Se è membro di qualsiasi ordine professionale o lavorativo, specifichi quanto segue: lo stato attuale di ogni licenza; se tali licenze sono mai state ritirate, sospese o revocate; se è mai stata intrapresa qualche azione disciplinare in relazione a tali licenze. Elenchi anche qualunque richiesta fatta per il rilascio di una licenza o di una certificazione professionale che sia stata respinta e le ragioni del diniego.

(3) Fornisca i nomi di tutte le società per azioni, aziende, società, trust o di altre imprese economiche e di tutte le organizzazioni senza fini di lucro o di analoghe istituzioni di cui siete attualmente o siete stato socio in qualità di consigliere, procuratore o consulente negli ultimi dieci anni.

(4) Elenchi in ordine cronologico le attività non riportate nei suoi curriculum vitae o nei suoi resoconti biografici, dalle quali ha tratto un reddito negli ultimi dieci anni (ad es., per lavoro autonomo, consulenze, pubblicazioni, conferenze, diritti d’autore e compensi).

(5) Lei o il suo coniuge è stato mai iscritto come lobbista o come altro rappresentante legislativo allo scopo di influenzare gli atti legislativi o amministrativi del governo federale o statale? Lei o il suo coniuge avete mai ricevuto una remunerazione per aver agito in qualità di lobbista o di rappresentante legislativo? Se sì, fornisca i dettagli.

(6) Se lei o il suo coniuge avete fatto qualunque lavoro, avete ricevuto o erogato un compenso da/per qualunque governo straniero, organizzazione d’affari, organizzazione senza scopo di lucro o singola persona, descriva le circostanze e definisca la fonte e l’ammontare del compenso. Specifichi anche se lei o il suo coniuge siete mai stati registrati come agenti per conto di un datore di lavoro straniero.

(7) Se lei o il suo coniuge avete vissuto o lavorato all’estero, descrivete le circostanze.

(8) Descriva in sintesi le questioni più controverse nelle quali lei è stato coinvolto nel corso della sua carriera.

(9) Elenchi i nomi, gli indirizzi e i numeri di telefono di tre persone che possono offrire referenze sulla sua professione. Se possibile, fornisca i nomi di persone che hanno lavorato con lei in qualità di collega, di subordinato e di superiore.

II. Pubblicazioni, documenti e discorsi

(10) Pubblicazioni: elenchi e, se facilmente disponibili, fornisca le copie di ciascun libro, articolo, pezzo giornalistico o pubblicazione (compreso, ma non soltanto, qualunque post o commento fatto su dei blog o su altri siti web) di cui siete l’autore o che avete realizzato assieme ad altri. Elenchi tutti gli alias o i nomignoli che lei ha usato per comunicare su internet.

(11) Testimonianze: riporti tutte le occasioni in cui lei ha testimoniato dinanzi al Congresso o ad altri enti amministrativi, investigativi o autorità e specifichi l’argomento della sua testimonianza. Se disponibili, fornisca copia dei sommari e delle trascrizioni delle sue testimonianze.

(12) Discorsi: indichi tutti i discorsi che lei ha tenuto. Se possibile fornisca le trascrizioni delle registrazioni di ciascun discorso o fornisca gli estremi di qualunque registrazione dei discorsi di cui lei è a conoscenza.

(13) Comunicazioni elettroniche: se lei ha mai inviato delle comunicazioni attraverso sistemi elettronici, inclusi ma non soltanto la posta elettronica, i messaggi di testo o i messaggi istantanei, decriva le comunicazioni che, se rese di pubblico dominio, potrebbero suggerire l’esistenza di un conflitto di interessi o rappresentare una possibile fonte di imbarazzo per lei, per la sua famiglia o per il Presidente eletto.

(14) Diari: Riferisca se lei tiene o ha mai tenuto un diario personale che contenga alcunché che possa suggerire l’esistenza di un conflitto di interessi o rappresentare una possibile fonte di imbarazzo per lei, per la sua famiglia o per il Presidente eletto.


III: Relazioni umane e associazioni


(15) Elenchi tutte le società per azioni, le società di persone, i trust o altre entità economiche di cui lei o il suo coniuge siete o siete stati soci negli ultimi dieci anni in qualità di funzionario, direttore, fiduciario, socio o detentore di una rilevante quota azionaria o di interessi finanziari (vale a dire il possesso di interessi economici superiori al 5%), o le cui decisioni lei o il suo coniuge avete potuto influenzare. Identifichi gli enti economici, la relazione avuta nei loro confronti e le date di servizio e/o di associazione.

(16) Elenchi ogni associazione e ogni organo collegiale di carattere politico, civico, sociale, caritativo, educativo, didattico, confraternita studentesca, benefico o religioso (inclusa qualsiasi organizzazione esentata dalle tasse) alla quale lei o sua moglie avete aderito negli ultimi dieci anni. Indicate le date di associazione e qualsiasi carica via avete ricoperto.

(17) Lei o il suo coniuge avete mai fatto parte di una associazione comprese, ma non soltanto, quelle descritte nel paragrafo precedente, che per statuto o prassi negano o limitano l’appartenenza o l’affiliazione in base alla razza, al sesso, alla disabilità, alla provenienza etnica, alla religione o all’orientamento sessuale, ovvero che è stata oggetto di un esposto per aver agito in tali modi. Se sì, fornite i dettagli.

(18) Descriva in modo dettagliato le i rapporti associativi che lei, il suo coniuge o qualunque altro suo stretto familiare avete o avete avuto con qualsiasi istituzione di carattere finanziario, bancario, ipotecario o assicurativo attualmente oggetto di intervento da parte del governo federale a causa della crisi econonomica in atto. La domanda include ma non è limitata ai seguenti soggetti: Fannie Mae, Freddie Mac; AIG e Washington Mutual.

(19) Se lei lavora o ha lavorato negli ultimi dieci anni in qualità di amministratore, esecutore, fiduciario, curatore fallimentare, svolge o ha svolto analoghe funzioni fiduciarie, descriva per ciascuna: la sua esatta carica; la natura dei suoi doveri; le persone o gli enti per conto dei quali agisce o ha agito come fiduciario, le date in cui ha agito come fiduciario; e qualunque organismo di vigilanza.

(20) Oltre agli organismi di cui alle precedenti domande 15-19, fornisca i nomi e gli estremi di qualunque persona o organizzazione con la quale lei o il suo coniuge siete associati e che potrebbe configurare un conflitto di interessi nei confronti della sua candidatura a un impiego lavorativo federale o che potrebbe costituire una fonte di imbarazzo.

IV. Informazioni finanziarie

(21) Se rilevanti, fornisca copia di tutti i moduli per gli accertamenti finanziari che sono stati risìchiesti a lei o al suo coniuge negli ultimi dieci anni.

(22) Fornisca copia di ogni dichiarazione del suo patrimonio netto che ha
compilato e inviato negli ultimi dieci anni per qualsiasi motivo (ad es. prestiti bancari).

(23) Fornisca copia di tutti i mandati di investimento azionario che ha richiesto negli ultimi dieci anni.

(24) Elenchi tutti i prestiti superiori a 10.000 $ richiesti o fatti da lei o dal suo coniuge nel corso degli ultimi dieci anni. Specifichi il soggetto creditore, il tasso di interesse, la data esatta e ogni altra informazione rilevante e descriva lo scopo dei prestiti. Specifichi inoltre in quale misura tali prestiti
sono stati concessi a condizioni non comunenemente disponibili al grande pubblico, come nel caso di tassi inferiori a quelli comunemente praticati sul mercato.

(25) Fornisca copia di qualsiasi trust di cui lei, il suo coniuge o i vostri figli con meno di 21 anni siete concedente o beneficiario. Fornisca inoltre copia di qualsiasi variazione e di quasiasi documento che indichi una modifica del soggetto detentore di tali trust.

(26) Descriva tutte le proprietà immobiliari possedute da lei o dal suo coniuge negli ultimi dieci anni. Includa le proprietà immobiliari possedute in comproprietà con altri soggetti, quelle che fanno capo a un trust o che sono detenute da o attraverso terze persone o enti, e identificate tali altre persone o enti.

(27) Decriva gli estremi delle ipoteche accese per qualsiasi proprietà di cui alla domanda 21, compreso il tasso, la data, il beneficiario, l’intermediario e qualunque altra circostanza particolare riferita all’accensione dell’ipoteca/che.

(28) Lei o il suo coniuge avete mai posseduto delle proprietà (registrate sotto il nome di un singolo proprietario o in regime di comproprietà) il cui titolo di possesso conteneva una qualunque clausola restrittiva basata sulla razza, il sesso, l’origine etnica, la religione o l’orientamento sessuale? Se sì, fornite tutte le informazioni pertinenti e i documenti.

(29) Descriva qualunque contratto o patto informale da lei stipulato con qualunque persona o impresa finanziaria riguardante future assunzioni, trattamenti economici di fine rapporto o benefit finanziari che vi saranno corrisposti se lei sarà assunti dal governo federale o se lascerà il suo attuale impiego.

(30) Lei, il suo coniuge o qualunque altro suo familiare prossimo avete qualche tipo di interesse sostanziale o una attività lavorativa per i quali avete qualsiasi relazione con qualunque governo, sia esso federale, statale, indiano o straniero, attraverso contratti, servizi di consulenza, donazioni, prestiti o garanzie? Se sì, fornite i dettagli.

(31) Se fosse necessario, lei o il suo coniuge avreste delle remore a rendere di dominio pubblico qualunque documento personale di natura finanziaria (ad es. riguardante proprietà individuali o collettive, riferito alle denunce dei redditi, a ipoteche o ad accordi per ottenere dei prestiti)? Se sì, chiarite di quali documenti si tratta e spiegate le ragioni per le quali li terreste riservati.

(32) In occasioni quali compleanni o festività, lei o il suo coniuge avete mai ricevuto oltre che dai vostri familiari più stretti e da amici di lunga data doni di valore superiore a 50 $? Identifichi il donante, specifichi il valore del dono, la data e le circostanze in cui è stato fatto.


V. Informazioni di natura fiscale


(33) Fornisca copia di ogni modulo attestante il pagamento di tasse federali e statali riferite al 2005 e agli anni successivi, inclusa qualunque modulo di ricevuta corretto (e, se rilevanti, anche le ricevute delle tasse municipali o straniere). Fornisca gli stessi documenti riguardanti il suo coniuge se inviati separatamente.

(34) Lei e il suo coniuge avete pagato tutte le tasse sui redditi dovute a titolo federale o locale e quelle dovute in base a giurisdizioni straniere?

(35) Lei e il suo coniuge avete mai inviato una dichiarazione dei redditi con un codice errato? Se sì, descrivete le circostanze e la risoluzione del caso.

(36) Ha mai dovuto pagare delle multe per via delle tasse? Se sì, descriva le circostanze e la risoluzione del caso.

(37) Le autorità federali, statali o locali hanno mai eseguito contro di lei o contro il suo coniuge un pignoramento o un’altra procedura di recupero crediti? Se sì, descrivete le circostanze e la risoluzione del caso.

(38) Le è mai capitato di non pagare le tasse sui redditi federali o statali a motivo del fatto che non risiedevate negli Stati Uniti o per qualunque altro motivo?

(39) E’ mai stato o ha attualmente idea che lei sarà soggetto a qualunque verifica contabile o inchiesta per via delle tasse, delle finanze o per altre questioni? Se sì, fornisca una descrizione.

(40) Ha mai partecipato ad un programma di investimenti o ad una associazione che è stata sottoposta a verifica contabile o ad ivestigazione da parte delle autorità federali o statali? Se sì, descriva le circostanze e la risoluzione del caso.

(41) Risponda a tutte le domande di questo capitolo anche per il suo coniuge (per gli ultimi dieci anni) e per ogni attività di affari nella quale siete stato affiliato in qualità di funzionario, direttore, partner, detentore di trust o in cui avete avuto una significativa partecipazione proprietaria (vale a dire ogni interesse proprietario superiore al 5%).

VI. Procedimenti civili e amministrativi

(42) Elenchi tutte le cause legali che lei o il suo coniuge avete avuto in qualità di querelanti e quelle nelle quali lei o il suo coniuge siete avete avuto come imputati o in qualità di terze parti, e quelle nelle quali lei o il suo coniuge avete deposto o testimoniato in un processo. Fate riferimento anche ad ogni arbitrato, mediazione o ricorsi nei procedimenti di divorzio e per altre relazioni familiari

(43) Elenchi e descriva qualunque procedimento avviato da agenzie amministrative nel quale lei o il suo coniuge siete stati coinvolti in qualità di parte o di testimone materiale, e descriva in dettaglio il vostro coinvolgimento.

(44) Elenchi qualunque procedimento per insolvenza o bancarotta nel quale lei o il suo coniuge siete stati coinvolti come debitori, creditori, parte lesa o imputati, e descrivete in dettaglio tale coinvolgimento.

(45) Se lei è mai stato oggetto di investigazione da parte di qualunque agenzia esecutiva (sia essa federale, statale, militare, locale, indiana o straniera), oppure arrestato, imputato o dichiarato colpevole per aver violato qualunque legge, regolamento o ordinanza (siano esse federali, statali, militari, locali, indiane o straniere), identificate ciascuna situazione e fornite dettagli, incluso: la data, il luogo, l’agenzia esecutiva e il tribunale. Fornisca le stesse informazioni per il suo coniuge e per ogni vostro figlio con meno di 21 anni, e per tutte le attività affaristiche alle quali ha partecipato (ad es. in qualità di direttore, funzionario, partner, detentore di trust, o nelle quali ha avuto un consistente interesse proprietario) e fornisca tutti i documenti rilevanti. Può escludere tutte le violazioni al codice della strada per le quali lei ha pagato multe inferiori a 50 $.

(46) E’ mai accaduto che qualunque membro della sua famiglia o che un suo stretto conoscente o associato in affari sia stato imputato e/o riconosciuto colpevole per un crimine diverso da una violazione secondaria del codice stradale? Se sì, identifichi e descriva tale arresto, imputazione o condanna.
Fornisca le stesse informazioni con riferimento a qualunque persona che si trovi sotto il suo comando professionale e a qualunque vostro superiore.

(47) Lei o il suo coniuge siete mai stati accusati in modo formale o informale di aver violato qualunque procedura in capo alle agenzie di governo (incluse in particolare le violazioni alla sicurezza)?

(48) Elenchi ogni reclamo che è stato presentato contro di lei o contro il suo coniuge da parte di qualunque agenzia amministrativa, organismo di regolazione, ordine o organizzazione professionale, o da parte di agenzie per l’etica federali, statali, locali, indiane o straniere, oppure da parte di comitati o di ufficiali.

(49) Elenchi qualunque esposto per condotta illecita presentato contro di lei in modo formale o informale, e descriva la risoluzione del caso.

(50) Elenchi qualunque esposto per molestie sessuali o per altre pratiche scorrette tenute nell’abiente di lavoro e presentato contro di lei o contro qualunque impiegato posto sotto il suo comando, e descriva la risoluzione del caso.

(51) Lei o il suo coniuge avete mai subito una condanna in un processo civile o un pignoramento? Se sì, fornite dei dettagli.

(52) Con riferimento agli obblighi reciproci sull’affidamento dei figli e/o dell’assegno di mantenimento dovuto da lei o dal suo coniuge, specifichi quanto segue: E’ mai accaduto che i pagamenti siano stati eseguiti in ritardo o che siano stati omessi? Vi sono mai state delle ordinanze o altri provvedimenti del tribunale per modificare le condizioni di affidamento dei figli o l’assegno di mantenimento? Sono mai state fatte diffide o adottate misure o ordinanze per costringere al pagamento o per il recupero di pagamenti tardivi e/o omessi?
Sono mai stati emessi dei mandati esecutivi? Se sì, fornite i dettagli.


VII. Collaboratori domestici


(53) Si avvale attualmente o si è avvalso nel passato di servizi di collaborazione domestica (ad esempio per le pulizie, per la sorveglianza dei bambini o per il giardinaggio) in modo continuativo o occasionale (per l’esattezza, almeno il servizio di un mese)? Se sì, indichi il nome e gli anni di servizio prestati di tutti i collaboratori e fornisca anche una breve dscrizione dei rervizi resi.

(54) Al momento in cui le ha assunte, tutte le persone di cui all’elenco della domanda 49 erano in possesso dei requisiti legali per lavorare negli USA?

(55) Con riferimento all’elenco di cui alla domanda 49, ha pagato tutte le tasse e le imposte per la previdenza delle persone che ha assunto? Utilizza un servizio esterno per pagare i suoi collaboratori domestici? Le retribuzioni dei suoi collaboratori domestici sono versate in modo puntuale? In caso negativo, quantifichi il ritardo/i e il motivo.

(56) Con riferimento all’elenco di persone di cui alla domanda 49, ha rispettato tutte leggi e i regolamenti federali, statali e locali sulle assunzioni?

VIII. Varie

(57) Se rilevanti, elenchi i nomi, gli indirizzi e i numeri di telefono dei coabitanti che ha avuto negli ultimi dieci anni. Un coabitante è una persona con la quale si condividono legami di affetto, obblighi o altri impegni, divesi dalle persone con le quali si convive per motivi pratici (un compagno di stanza).

(58) Fornisca l’indirizzo URL di qualunque sito web che la riguardi sia da un punto di vista personale che in relazione alle sue capacità professionali (ad es. Facebook, My Space, ecc.)

(59) Lei o qualunque dei suoi più stretti familiari possedete una pistola? Se sì, riporti le informazioni complete sulla proprietà e la registrazione. La registrazione è mai scaduta? Descriva come e da chi è usata e se quest’arma ha mai provocato ferimenti o danni patrimoniali.

(60) Nel corso dell’ultimo anno si è sottoposto a un controllo medico generale? Descriva il suo stato di salute e qualunque trattamento medico che sta seguendo.

(61) Ha mai avuto rapporti con qualunque persona, gruppo o impresa d’affari che
potrebbero essere usati - anche in modo disonesto - per controllare o attaccare la sua persona e le qualifiche riferite ad un lavoro per il governo?

(62) Conosce qualcuno o qualche organizzazione, sia privata che pubblica, compresa qualunque organizzazione del mondo dell’informazione, che potrebbe apertamente o di nascosto, in modo onesto o disonesto, fare qualcosa per criticare la sua nomina? Se sì, definisca e spieghi gli elementi alla base di una possibile critica.

(63) Fornisca ogni altra informazione, anche riferita ad altri componenti della sua famiglia, che potrebbe suggerire un conflitto di interessi o rappresentare una possibile fonte di imbarazzo per lei, per la sua famiglia o per il Presidente eletto.





lunedì 2 novembre 2009

Quando la politica mostra il volto dell'arroganza




Fondi (30/10/2009) -

L'intervento telefonico del Senatore Claudio Fazzone durante il Talk Show condotto da Gaetano Orticelli sull'emittente televisiva locale Canale 7 di ieri, ha chiarito bene, ancora una volta, quale sia il livello di pericolosità che quest'uomo politico rappresenta per l'intero territorio della provincia di Latina.

Il tono esagitato, lo sbraitare convulso contro il Prefetto e la Commissione d'accesso, hanno dimostrato che quest'uomo non sta difendendo un Partito, tantomeno una città, ma alcuni suoi uomini che, davanti all'evidenza dei fatti documentati dalle relazioni del Prefetto e del Ministro dell'Interno Roberto Maroni, hanno la faccia tosta di presentarsi come vittime.

Il Senatore Fazzone ha ribadito che denuncerà il Prefetto di Latina Bruno Frattasi e l'intera Commissione d'accesso per aver voluto manifestamente falsificare la realtà dei fatti costruendo un teorema al fine di colpire politicamente l'ex amministrazione di centro-destra guidata da Luigi Parisella e, sottinteso, lui personalmente. Dichiarazione non nuova, che resta gravissima nella forma e nella sostanza. Ci chiediamo se un Senatore della Repubblica italiana possa permettersi di minacciare impunemente un Prefetto in modo così diretto.

Lo chiediamo al Ministro dell'Interno Roberto Maroni, al quale ci rivolgiamo, affinché dimostri di avere almeno il coraggio di difendere uno dei suoi uomini migliori. Un uomo delle istituzioni che non deve essere lasciato solo.

Lo chiediamo all'Associazione Nazionale dei Prefetti e all'UNADIR, che hanno già dimostrato ampiamente tutta la loro solidarietà al Prefetto Frattasi. Lo chiediamo ai cittadini di questo territorio affinché ritrovino la forza di dire basta a tanta violenza e arroganza.

Ma il Senatore Fazzone, che con il suo intervento ha surrogato i suoi paladini presenti in trasmissione, ha voluto annunciare anche che chiederà un'inchiesta della Commissione parlamentare antimafia sul "caso Fondi".

Ben venga l'inchiesta della Commissione parlamentare antimafia, caro Senatore Fazzone; perché difficilmente avrà la stessa conclusione della vergognosa non decisione operata con una brillante operazione politico elettorale dal Consiglio dei Ministri.

Riuscirà il Senatore Fazzone a trovare in Commissione antimafia, presieduta dall'On.le Giuseppe Pisanu, tre pompieri che faranno lo stesso "lavoro sporco" come accaduto ai Ministri amici Meloni, Brunetta e Matteoli in Consiglio dei Ministri? Se questo accadesse, vorrebbe dire che nell'Italia di Berlusconi lo Stato di diritto è definitivamente sepolto.

Ma in Commissione parlamentare antimafia, oltre ai membri dell'opposizione, siedono Fabio Granata, vice presidente della stessa Commissione, e Angela Napoli. Autorevoli esponenti della maggioranza governativa che si sono ripetutamente espressi a favore dello scioglimento del Consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose.

E, comunque, è in calendario, così come richiesto dagli onorevoli del Partito Democratico Walter Veltroni e Laura Garavini, l'audizione del Ministro Maroni in Commissione antimafia. Il quale dovrà rispondere sul mancato pronunciamento del Consiglio dei Ministri.

Ci auguriamo che il Presidente Pisanu non voglia far slittare oltre la prossima seduta tale importante audizione.


Bruno Fiore, Coordinatore Partito Democratico di Fondi

fonte:http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=27147




giovedì 29 ottobre 2009

LA STORIA INFINITA NON FINIRA’ MAI



Credo sia inutile ripeterci e ricordare a chi legge le vicissitudini che hanno coronato la “vita” dell’Hotel Ristorante Miracolle, veniamo direttamente al punto.

L’altro giorno il Consiglio Comunale ha votato una delibera ( nove voti favorevoli quattro contrari) per accedere ad un mutuo di circa 80.000 euro per la messa in sicurezza, il ripristino delle condizioni igieniche e il restauro dell’Hotel Ristorante Miracolle: Circa 20.000 euro andranno per quegli interventi tesi a garantire igiene e sicurezza richiesti dagli organi competenti altri 60.000 circa per i restauri.

La delibera avrà seguito ad una sola condizione, l’aggiudicatario dovrà garantire che, presa in consegna l’infrastruttura, non avrà più nulla a pretendere per quanto riguarda ulteriori modifiche o interventi di rifacimento.

Interessante articolata e diciamo anche rispettosa dei ruoli è stata la discussione tra i due Gruppi Consiliari, da un lato l’oggettiva e condivisibile posizione della Maggioranza che in poche parole si traduce così:

“l’hotel è in uno stato disastroso e se vogliamo rendere questa struttura una risorsa dobbiamo intervenire”

dall’altro il Gruppo di Minoranza, che pur condividendo l’urgenza di intervento, ha tenuto ad evidenziare quanto segnalato in più occasioni: ritardi nell’assegnazione, negligenza e evidente incuria nella conduzione dell’immobile nel periodo di inattività, che fuori da ogni dubbio, hanno rappresentato le cause primaria del raddoppio delle spese a carico dell’amministrazione cittadina.

Infatti, il contributo, per il ripristino dell’agibilità, passerebbe da 30.000 euro iniziali a 60.000 euro a causa delle sopraggiunte infiltrazioni idriche sugli intonaci, della mancata manutenzione degli impianti, della depredazione delle stigliature atte alle attività alberghiere e di ristorazione.

Allo stato attuale, per i non addetti ai lavori, il ragionamento della Maggioranza non fa una piega “l’hotel è in uno stato disastroso e se vogliamo rendere questa struttura una risorsa dobbiamo intervenire a prescindere di chi sono le responsabilità”


non è questa la corretta interpretazione, così come sarebbe, oggi, dietrologia cercare d’individuare i responsabili.

Il punto cruciale lo ha centrato il Consigliere Di Fonzo, ma in aula consiliare, l’ inconsapevolezza è stata tale che nessuno ha accolto il suo invito.

Il consigliere ha posto una questione, a mio avviso, di rilievo: ha chiesto se è economicamente ed eticamente conveniente che il Comune di Lenola, incentivi attraverso lavori straordinari , un attività economica basata su una struttura alberghiera e di ristorazione antiquata, non conforme alle moderne esigenze dell’eventuale clientela, in un contesto dove si è riscontrato un calo notevole del turismo, che ha portato, subito dopo l’estate, a registrare la chiusura di due attività di ristorazione, con l’aggravante, di porre in essere un indebitamento che ricadrà inevitabilmente nelle tasche dei cittadini.

Il Consigliere, nel non escludere l’ipotesi di un cambio radicale della destinazione d’uso dell’immobile, ha definito affrettata questa delibera, ha chiesto un tavolo dove poter discutere congiuntamente all’aggiudicatario della vecchia gara per verificare se allo stato odierno esistono ancora le prerogative e i presupposti per ritenere ancora conveniente l’assegnazione di tale struttura.

Sicuramente questo invito, ad una maggiore riflessione, andava accolto, ma ha prevalso, come spesso accade, la superficialità con la quale chi ci governa affronta i problemi che esulano dalla normale amministrazione, è palese che, nello specifico, questi amministratori, manifestano un’insufficiente sensibilità allo sviluppo turistico e commerciale del nostro paese.

Allo stato delle cose crediamo che questa scelta non sia risolutiva e che in assenza di un piano turistico adeguato, sia fuori luogo accedere ad un mutuo cittadino per “invogliare” un’azienda privata ad impegnare sforzi e risorse economiche in una attività che, già all’inizio, presenta un percorso tutto in salita.

write26





lunedì 26 ottobre 2009

Ha vinto Bersani, ma io sapete che sono un po’ stravagante, nel post ho voluto pubblicare una foto che ritrae Enrico Berlinguer.


Un arduo compito attende il neosegretario del PD quello di liberarsi dei vecchi retaggi e nominare una nuova classe dirigente, non ricattabile dalle ombre del passato.

L’organismo d’Europa che monitora il livello di corruzione ha detto che in Italia la corruzione è un fenomeno diffuso, dall’urbanistica, allo smaltimento dei rifiuti, agli appalti fino al settore della sanità.

L’indice 2008 di Trasparenza pone l’Italia al 55° posto nella lotta contro la corruzione nel mondo e al 26° posto in Europa.

Questi dati non possono essere ignorati da chi si accinge a dirigere quello che oggi rappresenta il “maggior” partito di “opposizione” (concedetemi i virgolettati) così come non può essere ignorato l’appello al ripristino della legalità all’interno del partito invocato oggi dal “dimenticato” Romano Prodi intervistato da Rai New 24.

Negli ultimi due anni, si è aperta nel Paese una nuova stagione di inchieste giudiziarie che da Firenze a Napoli, da Pescara a Catanzaro, passando per Potenza, Milano, Latina FONDI ha coinvolto e coinvolge amministratori locali e politici nazionali.

Una nuova tangentopoli che trova terreno fertile nei comuni, nelle province e nelle regioni italiane, anche in quelle amministrazioni guidate dal centrosinistra che fino a qualche anno fa erano sinonimo di buona amministrazione.
Tangentopoli è diventata periferica e trasversale di questo Bersani deve prendere atto.

Dopo quanto accaduto alla Regione Lazio, dove il Presidente Marrazzo SI È RESO COMPLICE AL PUNTO DI NON DENUNCIARE ALLA MAGISTRATURA LA PRESENZA DI UN ASSOCIAZIONE CRIMINALE ALL’INTERNO DELL’ARMA DEI CARABINIERI
(perché questo è il fatto grave non le sue propensioni, vizi, o deviazioni sessuali, quelle non dovrebbero interessare a nessuno)


non sarebbe accettabile la candidatura di un Bassolino alla Regione Campania, di un Loiero in Calabria, di una “pinca pallina” nel Lazio.

E’ triste e avvilente constatare che il degrado morale non abbia risparmiato il centrosinistra, compresi gli eredi di Enrico Berlinguer che fece della questione morale una ragione di vita.

Bersani devi ricondurre il Partito Democratico a quel senso etico smarrito, non puoi permettere che dei politici scellerati affoghino il partito in un mare di inchieste giudiziarie e nel contempo devi rimuovere quell’immobilismo presente soprattutto nelle realtà locali.

Bersani non adagiarti sui tremilioni e mezzo di partecipanti alle primarie, anche se si trasformassero in voti reali, non andresti comunque da nessuna parte.

write26 IdV




sabato 24 ottobre 2009

Marrazzo ricattato




Mi duole dover pubblicare questo post su Marrazzo, soprattutto alla vigilia delle elezioni primarie del PD, ma se si vuole fare informazione, le notizie non possiamo sceglierle a nostro piacimento e neppure quando ci fa comodo.

Pubblico quest’articolo apparso sul Messaggero, ho scelto il Messaggero perché è l’unico che ha riportato fedelmente le dichiarazione dei principali partiti.
Dal mio punto di vista, IN LINEA GENERALE, un presidente di una regione che cede ai ricatti dovrebbe dimettersi, corre l’obbligo precisare che ancora non è chiaro se questa ipotesi corrisponde o meno alla realtà.

Marrazzo dice che tutta una montatura, fin quando non viene dimostrato il contrario, in uno stato di diritto, abbiamo l’obbligo di credergli.
La cosa che mi stupisce sono le dichiarazioni di Franceschini che ormai è assodato che per essere eletto alla segreteria del PD sarebbe disposto a tutto, e le dichiarazioni di Casini, e mi chiedo ma da quale pulpito?

Capisco la squallida quanto furba dichiarazione di Storace, lui in condizioni analoghe rassegnò le dimissioni, solo dopo aver avuto la certezza di andare ad occupare il posto di Ministro alla Sanità, ma questo è un dettaglio.

Non capisco neppure chi nel PdL dice che questo clima è dovuto ad un comportamento scorretto di alcuni organi della stampa, cosa dovrebbe fare la stampa, tacere?
Ma è normale che il Premier possa essere ricattato da quatto puttane e il Presidente di una Regione da quattro Carabinieri? Ma che paese è questo?



Il Messagero ROMA (24 ottobre) - Sono iniziati nel carcere di Regina Coeli gli interrogatori di garanzia dei 4 carabinieri accusati di aver chiesto denaro al presidente della Regione Piero Marrazzo dietro la minaccia di divulgare un video un video che lo ritrarrebbe durante un rapporto intimo. Intanto prende corpo l'ipotesi di dimissioni del presidente della Regione. E alle 12 ha preso il via una riunione di maggioranza nella sede della Regione Lazio. L'incontro nello studio al primo piano del vicepresidente Esterino Montino. «Adesso incontrerò il presidente Marrazzo - ha detto Montino lasciando la sede della Regione - per informarlo della chiacchierata e per sentire il suo parere».

Riunione in Regione. Una «chiacchierata», la definiscono tutti. «Abbiamo affidato ad Esterino Montino il compito di parlare con Marrazzo», ha detto l'assessore Claudio Mancini. «Spetta a lui la decisione su eventuali dimissioni», dice Mario Di Carlo sottolineando: «È una questione che riguarda l'uomo, non il presidente. Perché si dovrebbe dimettere? Sono assolutamente contrario». Presente alla riunione anche il presidente del consiglio regionale, Bruno Astorre.

Verso Montino plenipotenziario. Sembra che l'orientamento sia quello di chiedere a Marrazzo le dimissioni. Ma al fine di evitare che si vada al voto già in gennaio, le dimissioni del presidente, consegnate immediatamente, sarebbero accettate soltanto in dicembre in modo tale da poter far coincidere il voto con l'election day di marzo. Nel frattempo i poteri sostanziali di guida e di indirizzo sarebbero affidati al vicepresidente Esterino Montino. Resta da appurare l'eventuale accordo di Marrazzo verso questa ipotesi.

Da Franceschini sì a dimissioni. Sarebbe proprio il segretario del Pd Dario Franceschini a volere le dimissioni del presidente della Regione. La vicenda ha scioccato il Pd alla vigila delle primarie. In tanti, a quanto si apprende, al vertice del Pd, hanno cercato invano di contattare Marrazzo per capire la situazione. Il segretario Dario Franceschini, a quanto si apprende, è in contatto con Pier Luigi Bersani e Ignazio Marino per valutazioni e affinchè ogni decisione sia condivisa al di là della battaglia congressuale.

Interrogatori. In particolare, i 4 sono chiamati a rispondere alle domande del gip Sante Spinaci, cui la Procura ha chiesto la convalida del fermo dei 4 militari e la contestuale emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei loro confronti.

La difesa. «Chiederò al gip che il fermo nei confronti del mio assistito non sia convalidato perché ritengo che non sussista il pericolo di fuga», ha affermato l'avvocato Mario Griffo, che assiste il maresciallo Antonio Tamburino, uno dei 4 carabinieri arrestati. «Al mio cliente sono contestate le ipotesi di reato di ricettazione e omessa denuncia conseguente all'illecita provenienza del video - ha aggiunto il penalista - Tamburino è stato fermato in circostanze singolari: il 20 ha subito una perquisizione personale e domiciliare durante la quale ha consegnato una copia del cd contenente il filmato, peraltro rotta, e il biglietto del treno relativo al viaggio effettuato a Milano per cercare di vendere il filmato. Il maresciallo era infatti la persona incaricata della vendita e non è entrato nella casa. Il 22 ottobre poi mi ha chiamato dicendo di essere stato fermato».

Il penalista delinea anche le caratteristiche del suo assistito: «È una persona con una condotta irreprensibile, vive da due anni a Roma. Non ci sono macchie nella sua carriera e non ha mai dato problemi all'Arma». Il legale ha annunciato che il suo assistito «risponderà alle domande del gip per chiarire tutta le vicenda che a mio avviso - ha detto - è tutta una bufala come ha detto il presidente Marrazzo. Non c'è stato nessun ricatto e ci sono molti elementi di questa vicenda che ci rendono perplessità».

Ros a via Gradoli. Perquisizione dei Ros fino a notte fonda in un condominio di via Gradoli dove nel luglio scorso ci sarebbe stato l'incontro tra Marrazzo e un transessuale. Perquisito alcuni appartamenti e identificate sette persone. I primi piani delle due palazzine che compongono il condominio sembra che vengano abitualmente utilizzate dai transessuali per gli incontri con i clienti.

Maroni: non deve dimettersi. «È una vicenda personale non credo debba dimettersi». Lo ha affermato il ministro dell'Interno Roberto Maroni. «È una brutta vicenda che mi addolora molto perchè vede il coinvolgimento di 4 carabinieri. Stiamo verificando per capire cosa possa essere successo e per questo sono in contatto con il comandante generale dell'Arma». «Dopo di che - ha aggiunto - essendo stato vittima di un ricatto, come ha detto lui, non credo debba dimettersi. Sono sempre dell'idea che la vita personale è personale e ognuno può fare ciò che crede». «Se una persona subisce un ricatto - ha concluso - diventa vittima del reato quindi non può essere condannata. Bisogna condannare chi compie i reati. Però ci sono ancora lati oscuri della vicenda per i quali ci sta pensando la magistratura».

Casini: se ha ceduto al ricatto si ritiri. Se il governatore del Lazio Piero Marrazzo è stato ricattato, e ha ceduto al ricatto, deve lasciare la politica, sostiene il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, intevenuto sul tema questa mattina a Genova: «Non conosco i dettagli del caso Marrazzo -ha detto Casini - se non da quello che ho letto sui giornali. Una cosa voglio dire con chiarezza: un uomo politico che cede a un ricatto deve smettere di fare politica, deve ritirarsi. Se ha ceduto a un ricatto, dico se - perché è giusto che usi il condizionale - allora ha terminato il discorso con la politica».


Bindi:
non mi candido a Regione. «Mi auguro che Marrazzo chiarisca presto la sua vicenda. Ma non sono disponibile ad una candidatura a presidente della regione Lazio». Lo afferma Rosy Bindi smentendo quanto riporta un quotidiano. «Le voci sul mio nome sono del tutto prive di fondamento e mi stupisce che possano circolare con tanta facilità. Ricordo che sono toscana e vivo a Sinalunga. Chiunque si candiderà a presidente del Lazio sarà un candidato o una candidata con una biografia, una storia e radici espressione di questa regione e il Pd del Lazio saprà individuare, anche attraverso primarie di coalizione, la persona giusta».

Storace: presto al voto. «L'articolo 44 dello statuto della Regione Lazio prevede che le dimissioni del presidente comportano lo scioglimento del consiglio regionale. Si proceda e si vada a votare rapidamente». Lo dichiara Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. «Marrazzo si sottragga responsabilmente ad una vicenda molto triste e nel rispetto della legge elettorale ci porti alle urne a fine gennaio».

Di Pietro: si dimetta, se ancora sotto ricatto. «Sulla questione Marrazzo ci sono alcuni aspetti che vanno chiariti al più presto». Lo afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. «Il primo riguarda la posizione dello stesso governatore del Lazio. Marrazzo ha l'obbligo di dirci se è ancora in grado di governare la Regione o se si trova in uno stato di potenziale ricatto che gli impedisce di svolgere quel ruolo. In questo caso, come purtroppo temiamo, è necessario che rassegni subito le dimissioni». «Il secondo aspetto riguarda l'umiliazione dell'Arma dei carabinieri che, a causa di alcune mele marce, si ritrova con la divisa sporca. Insomma, è gravissimo constatare che chi avrebbe dovuto combattere la criminalità apparteneva ad un'organizzazione criminale. Per questo e per tenere alto l'onore dell'Arma, chiediamo che i carabinieri coinvolti siano sottoposti ad una pena esemplare. Il terzo aspetto riguarda il sistema di dossieraggio, di veleni e veline che sta inquinando la vita politica italiana. È grave che, per sconfiggere l'avversario politico, vengano ordinati e costruiti appositi dossier. È un gioco sporco in cui si rischia il massacro, è un'operazione antidemocratica che azzera il confronto sul piano politico per dar spazio ai dossier. È una strategia mafiosa che va subito bloccata».