venerdì 23 gennaio 2009

CHI FINIRA' SUL SATELLITE?


'Unità, 23 gennaio 2009

Tutto comincia nel 1996. Il ministro delle Comunicazioni del governo Prodi, Antonio Maccanico, presenta il ddl 1138 con una norma antitrust: entro il 28 agosto, come ha stabilito nel 1994 la Corte costituzionale, Mediaset dovrà cedere una rete o mandarla sul satellite. Ma subito dopo annuncia un decreto salva-Rete4: proroga di 5 mesi in attesa della riforma complessiva del sistema, che non arriverà mai, bloccata dall’ostruzionismo della destra in commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni del Senato (presidente Claudio Petruccioli). A fine anno la proroga di agosto sta per scadere. Ma niente paura: Maccanico ne concede un’altra. Intanto D’Alema diventa presidente della Bicamerale coi voti di Forza Italia: due anni di inciucio sfrenato. Il Parlamento approva una piccola parte della riforma Maccanico: nessun operatore può detenere più del 20% delle frequenze nazionali, dunque Rete4 è di troppo. Ma a far rispettare il tetto dovrà essere la nascente Agcom, e solo quando esisterà “un effettivo e congruo sviluppo dell’utenza dei programmi via satellite o via cavo”. Solo allora Rete4 andrà su satellite e Rai3 trasmetterà senza spot. Cioè mai. Che vuol dire «congruo sviluppo» del satellite? Nessuno lo sa.

Nell’ottobre ’98 cade il governo Prodi, rimpiazzato da D’Alema. L’Agcom presenta il nuovo piano per le frequenze e bandisce la gara per rilasciare le 8 concessioni televisive nazionali che si divideranno le frequenze analogiche disponibili, in aggiunta alle tre reti Rai. Oltre a Mediaset e Tmc, si presenta un outsider: Francesco Di Stefano, imprenditore abruzzese proprietario di un network di tv locali: Europa7. La commissione ministeriale esamina le offerte e stila la graduatoria: Canale5, Italia1, Rete4, Tele+ bianco, Tmc, Tmc2, Tele+ nero, Europa7. Quest’ultima è 8^ in totale, ma addirittura 1^ per qualità dei programmi. E passerà al 6° posto appena Rete4 e Tele+nero traslocheranno su satellite dopo il famoso “congruo sviluppo” delle parabole. Il 28 luglio ‘99 un decreto del governo D’Alema le assegna la concessione. Di Stefano apre un mega-centro produzione di 22 mila mq sulla Tiburtina, 8 studi di registrazione, uffici, library di 3mila ore di programmi e tutto quanto occorre per una tv nazionale con 700 dipendenti. Non sa che sta iniziando un calvario infinito: diversamente che per le altre reti, già attive da anni, il decreto ministeriale non indica le frequenze di Europa7: sono occupate da Rete4 e Tele+ nero.

Nel 2002 si rifà viva la Consulta: basta proroghe a Rete4, che dovrà emigrare su satellite entro il 1° gennaio 2004. Così le frequenze andranno a Europa7. Ma Berlusconi, tornato al governo, salva la sua tv con la legge Gasparri: il tetto del 20% va calcolato sui programmi digitali e le reti analogiche, cioè sull’infinito. Dunque Rete4 non eccede la soglia antitrust e può restare dov’è. Il 16 dicembre 2003, però, Ciampi respinge la legge al mittente. Ma a fine anno Berlusconi firma il decreto salva-Rete4: altri 6 mesi di proroga. Intanto scatta la Gasparri-2: per mantenere lo status quo in barba alla Consulta, si stabilisce che nel 2006 entrerà in vigore il digitale terrestre moltiplicando i canali per tutti e vanificando ogni tetto antitrust. Nel frattempo i «soggetti privi di titolo» che occupano frequenze in virtù di provvedimenti temporanei, cioè Rete4, possono seguitare a trasmettere. Chi ha perso la gara (Rete4) vince, chi ha vinto la gara (Europa7) perde.

Di Stefano non demorde. Respinge gl’inviti a ritirarsi o a “mettersi d’accordo” e nel luglio 2004 si rivolge al Tar Lazio. Che però nel 2005 gli dà torto. Si va al Consiglio di Stato, per avere le frequenze negate e un risarcimento danni di 2 miliardi di euro (con le frequenze) o di 3 (senza). Il Consiglio di Stato passa la palla alla Corte di giustizia europea di Lussemburgo perchè valuti la compatibilità delle norme italiane con il diritto comunitario.

Nel maggio 2006 il centrosinistra torna al governo. Ma non fa nulla per sanare l’illegalità legalizzata dai berluscones. E si guarda bene dal modificare le regole d’ingaggio all’Avvocatura dello Stato, che seguita a difendere la Gasparri in Europa. Come se governasse ancora Berlusconi. Il 31 gennaio 2008, finalmente, la sentenza della la Corte di Lussemburgo: le norme italiane che consentono a Rete4 di trasmettere al posto di Europa7 sono “contrarie al diritto comunitario”, dunque illegali: la Maccanico, il salva-Rete4, la Gasparri, ma anche il nuovo ddl Gentiloni. Tutte infatti concedono un infinito “regime transitorio” a Rete4, che va spenta subito, dando a Europa7 ciò che è di Europa7. Le norme comunitarie “ostano a una normativa nazionale che impedisca a un operatore titolare di una concessione di trasmettere in mancanza di frequenze assegnate sulla base di criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati”. Uno tsunami che spazza via vent’anni di tele-inciuci. O almeno dovrebbe.

La sentenza è immediatamente esecutiva e il governo Prodi - pur dimissionario - dovrebbe applicarla ipso facto. Ma il ministro Gentiloni ci dorme sopra, e intanto finisce anticipatamente la legislatura. Quella nuova si apre con un’ennesima legge salva-Rete4, poi ritirata da Berlusconi. Non ce n’è più bisogno. Il governo assegna a Europa7 una frequenza della Rai, peraltro inattiva. Ma l’altro giorno il Consiglio di Stato, dopo 10 anni di soprusi, si beve anche l’ultima truffa. Ed emette la sentenza-beffa: Europa7 ha ragione (Rete4 andava spenta fin dal 2004). Ma ha diritto alla miseria di 1.041.418 euro di danni, anche perché "non poteva ignorare i caratteri specifici della situazione di fatto nella quale maturò il bando": avrebbe dovuto "dubitare seriamente" che le frequenze gliele dessero davvero e rassegnarsi, abbandonando il settore tv, anziché proseguire la battaglia legale. Dove si credeva di vivere, questo ingenuo signore: in una democrazia?

(Vignetta di Natangelo)

6 commenti:

PPP meccanica ha detto...

Cose da pazzi!
Cose da italia!!

ma intanto ci sputtanano anche su youtube. Guardate questo video, che dimostra che la carenza idrica a Lenola è un fattore opposto e contrario allo sviluppo del nostro paese, in termini di turismo culturale:

http://it.youtube.com/watch?v=Jtrl3D6S2qA

nome ha detto...

La vicenda Italia 7 non è che l'ennesima anomalia italiana. Ma di che ci stupiamo, noi siamo il paese delle anomalie. Tutto da noi è anomalo. Dal costo della benzina (il più alto di qualsiasi paese europeo) ai tempi di una visita specialistica in ospedale ( ci si sente dire:"purtroppo non c'è posto, torni tra 6 mesi signora, però se vuole fare la visita privata con lo stesso medico, che badi bene, proprio non può vederla per quanto è occupato, utilizzando gli ambienti e le strutture dell'ospedale le segno subito l'appuntamento".)
Questo forse è anche peggio.
Inoltre l'Europa su queste vicende tipo italia7 non può fare nulla, non può obbligare rete 4 a trasmettere sul satellite. A mio modesto parere il parlamento Europeo dovrebbe avere più poteri anche nelle vicende private degli stati membri.
Sicuramente molte persone che seguono questo blog saranno in disaccordo, ma tra essere comandati da Berlusconi o dai vari governi Prodi (dove la coalizione si teneva sotto ricatto continuo),
preferisco che a comandare ci sia un Tedesco, un Francese, uno Spagnolo o chi per loro.
Il parlamento Europeo con il governo italiano è perdente, perchè coloro che sono al governo sono in malafede non sono li per governare con buonsenso o per fare il bene del paese. Curano gli interessi privati dei singoli o del singolo Maximo!!!
Come può Bruxelles combattere contro una realtà italiana che annovera tra i suoi parlamentari non so quante persone indagate.
Ha ragione Albanese quando recita il personaggio Cetto La Qualunque e cioè:
" LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI, MA TU FATTI I CAZZI TUOI!"

Buona giornata a tutti soprattutto a coloro che sono al lavoro di sabato come me
Belami

write26 ha detto...

Caro nome, in primo luogo voglio ringraziarti per l’attenzione che stai dedicando al nostro blog, in secondo luogo voglio complimentarmi con te, non capita molto spesso sui blog Lenolesi di leggere commenti intelligenti, anche se, perdona la mia presunzione, credo che il nostro rappresenti un eccezione.

Nel tuo commento, che condivido in pieno, personalmente, anche dal punto di vista storico (avrei preferito i Borboni o gli Austriaci piuttosto che i Savoia) ti sfugge una cosetta, Bruxelles non ha il potere di spedire rete 4 sul satellite ma ha la facoltà di multare lo stato italiano (non il proprietario di Mediaset) in modo consistente e continuativo a botte di milioni di euro, multe che vengono pagate con denaro pubblico oltre i danni da risarcire a Europa 7.

Albanese piace molto anche a me, una comicità moderna ed arguta, ma questo non mi consola, non possiamo affidare il futuro dei nostri figli ai comici (Albanese, Guzzanti, Grillo, Luttazzi) ma i professionisti della politica, anche quelli lenolesi, che cazzo stanno facendo?

Buonanotte write26

minny ha detto...

I professionisti della politica??Fanno la guerra a colpi di volantini!!!!Ecco cosa fanno i politici "professionisti" del nostro paese.Fanno la guerra al limite del personale,un pò come fanno Berlusconi ed i suoi cari.Però,a quanto pare,i cari di Berlusconi, sono un pò ovunque.

nome ha detto...

Caro Write26 la politica fatta dai comici non piace neanche a me. Anzi non mi piace neanche la politica fatta da Beppe Grillo, sempre che di politica si possa parlare, perché a mio modesto parere, è solo uno sbraitare contro tutti senza in realtà impegnarsi concretamente. Per carità molte cose che dice sono anche giuste, ma per la sinistra italiana è un vero boomerang, se pensa di fare danno a Berlusconi and co, si sbaglia di grosso. I comici si limitino a fare i comici o la satira, ma la politica è un altra cosa. la politica è una cosa seria, peccato che se ne veda poco in giro.
Poi se vogliamo cambiare discorso soffermiamoci un attimo a pensare quello che è successo con la riforma Gelmini, i giovani dopo anni hanno manifestato in maniera seria (possiamo discutere il metodo ...), ma per il governo è come se non fossero esistiti, poi Bagnasco ha fatto un fischio e tutti si sono attivati. Certo la chiesa conta tantissimo in Italia, e questo è fuori discussione, chi pensa che non sia vero o è uno stolto oppure è in malafede, ma che migliaia di ragazzi scendono in piazza, occupano scuole ed università e nessuno muove un dito questo fa veramente pena se non schifo.E poi nessun telegiornale o giornale (può anche darsi che mi sia sfuggito non pretendo di leggere tutta la stampa italiana anche perché per farlo dovrei leggere anche il Foglio o IL Giornale e francamente non mi va) ha ricordato la vecchia riforma Moratti, chissà perché.

Cara Minni, i professionisti della politica è vero fanno gli interessi propri o dei loro amici, o dell'amico Maximo, ma considerando che una forza politica si regge in buona parte sul culto della personalità del proprio Leader non c'è da meravigliarsene, perchè, e ne sono molto addolorato, la maggiore parte degli italiani vorrebbe essere come lui!!e fare quello che fa lui!!
La mancanza di cultura, il degrado della scuola, i genitori che difendono i propri figli fino all'inverosimile, la mancanza di responsabilità collettiva della nazione, la politica del furbetto, i vari reality che ci hanno rincoglionito etc etc hanno trasformato questo popolo in una massa senza spina dorsale, informe, slegata dal nucleo centrale.
Pensate, quando i nostri padri costituenti si sono riuniti per scrivere la costituzione annoveravano tra di loro gente come Schifani, Calderoli, Bondi, Berlusconi OPS questi sono i nuovi e che c'è da aggiungere...?

Ciao a tutti Belami

write26 ha detto...

nome, ma a dove sei sbucato, ti voglio conoscere, un abbraccio forte forte write26