Voltaire: “È molto singolare che tutta la natura, tutti i pianeti, debbano obbedire a leggi eterne e che possa esserci un piccolo animale, alto cinque piedi, che a dispetto di queste leggi possa agire a suo piacimento, seguendo solo il suo capriccio”
Dopo questa esperienza nel “web lenolese” che ha prodotto idee, scambi d’opinione, scontri pregiudiziali, entusiasmi, repentini ripensamenti e inevitabilmente anche delusioni, parte di noi fondatori, insieme ad alcuni frequentatori , avverte l’esigenza di affiancare al blog latuaopinione una nuova presenza capace di esprimere, in maniera più definita e se vogliamo anche più criticabile, la nostra appartenenza ad una forza politica.
Abbiamo scelto ITALIA DEI VALORI perché è il partito che ha fatto della legalità e della questione morale l’elemento principale da conquistare in un Paese (il nostro) dove le perplessità del giornalista-scrittore Corrado Alvaro rispecchiano, oggi più che mai, il permeato della nostra collettività:
“La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile” .
L’ ITALIA DEI VALORI perché non confonde la fede religiosa con le responsabilità di governo, perché , a nostro avviso, nonostante la scarsa visibilità televisiva, (pochi sanno che IdV per le prossime elezioni è l’unica forza parlamentare che ha presentato un programma e non candidati alla Presidenza) rappresentata oggi , senza ambiguità , l’unica opposizione a queste pseudo-destre, velatamente razziste, che attraverso leggi anticostituzionali stanno portando il paese al disastro culturale oltre che economico, rendendolo un paese capace di mostrare all’estero un immagine distorta dove grandi corruttori , nani della politica, escort e veline, regnano.
ITALIA DEI VALORI perché crede che il dono dell’infallibilità, sia stato concesso solo al Papa e non alla Presidenza della Repubblica Italiana e ancora meno alla Presidenza del Consiglio che possono essere criticati anche da chi la pensa come loro.
Con il nostro nuovo Blog Lenola.idv http://lenolaidv.blogspot.com/ improntato al dibattito, al diritto di critica e quindi di controllo sulle istituzioni a noi più vicine, ma che a cascata si propagano a largo raggio, vorremmo completare l’impegno assunto con il blog latuaopinione:
oltre ad essere presenti fisicamente sul territorio, in via Vittorio Emanuele 19 Lenola, vorremmo tentare, attraverso la rete e non solo, di far comprendere quanto grave possa essere restare passivi, acritici, barattare diritti al posto di privilegi e pensare che così si muovono “le cose”, perché questo significa arrendersi , intristirci in una società immobile.
Vorremmo al contrario provare a credere e avere l’opportunità di poter cambiare.
Valorizzare le nostre diversità, restituire fiducia a noi stessi, costruire una comunità “sovrana “ capace di interagire con i governi e con le amministrazioni locali.
write26
P.s. Nel nuovo blog, come è nostra abitudine è ammessa la provocazione, l’ironia e anche il linguaggio colorito, ma i commenti contenenti insulti gratuiti a fatti o a persone, offese personali , per motivi politici e non per un nostro ritrovato senso di civiltà dialettica, verranno rapidamente cestinati.
Una donna, la Bonino, contro un'altra donna, la Polverini. Già solo questo renderebbe lo scontro interessante, non credete?
Purtroppo, la gestione della candidatura nel Lazio, è stata portata avanti con assoluto dilettantismo. L'appoggio del PD alla Bonino è fuori da ogni logica politica...un grande partito non dovrebbe appoggiare un candidato altrui . Ammettiamo che i grandi dirigenti regionali hanno fatto una frittata, anche perchè la Bonino piace solo ad una parte del PD...l'altra parte, la Binetti per intenderci, minaccia l'uscita dal partito.
Certo, poi c'è ancora qualcuno che pensa che i candidati devono essere decisi con le primarie, strumento per scegliere e non per legittimare, ma ormai si è capito che questa è solo una gran bufala.
C'è poi l'UDC che nel Lazio appoggia la Polverini, candidata del PDL.....che coerenza Casini!!!!!!!!!!
Quì si e là no.....là si e quì no.
Di Pietro, sempre fuori dal coro, fa intendere che prima del si alla Bonino, bisogna discutere nella coalizione, perchè di regola, si condividono i programmi e non i candidati.
Per fortuna io credo alla Befana. La Befana è donna ed è pure meridionale. La Befana sfida la forza di gravità e le calze rotte sa cosa sono. La Befana ha personalità e dignità, un piano di volo non solo in base agli ordinativi, ma con obiettivi precisi e prioritari. La Befana un programma ce l'ha davvero e sa distinguere le ciminiere dai comignoli. Non è difficile essere la Befana e non serve nemmeno il navigatore satellitare. Da parte nostra, che dei non siamo, non dobbiamo cercare nemmeno più le stelle, che pure ci avevano promesso. Ci basta mantenere i piedi per terra e non ascoltare più quel fastidioso rullio di una nave che sempre va e non viene mai. Ci basta che smettano di indicare la luna quando non alzano il dito per indicarla. La Befana esiste.........
E' proprio quello di cui avremmo bisogno....un anno nuovo con qualcosa di nuovo.
Pensare al vecchio 2009 non ci rallegra e se veramente vogliamo qualcosa di nuovo basta ricordare i disastri vissuti tralasciando i minori.
2009
6 Aprile terremoto in Abruzzo
11 Ottobre alluvione di Messina
27 Dicembre alluvione del Serchio e del lago di Massaciuccoli
Centinaia di morti, migliaia di feriti, interi territori devastati, decine di migliaia di senzatetto,centinaia di aziende cancellate senza che ci siano state condanne o dimissioni.
Politica sbagliata e storie che si ripetono..........
C’è chi addobba il balcone con Babbi Natali penzolanti o con luminarie molto fantasiose, chi fa l’albero e chi il presepe, chi torna a casa per le feste,chi taglia l’ananas in scenografiche barchette, chi sta in poltrona e finalmente ozia e si riposa. C’è chi passa il giorno di Natale a rispondere alle telefonate di chi si ricorda di noi due volte l’anno e chi passa il Natale in completa solitudine. I bambini ricevono tanti regali ed i grandi scambiano gli auguri con amici,parenti e vicini di casa. Noi del blog “latuaopinione” auguriamo semplicemente un sereno e tranquillo Natale a tutti.
il capogruppo dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ieri ha spiegato in Parlamento che dal 1994 è in corso in Italia "una campagna d’odio" contro Silvio Berlusconi. Fortunatamente il premier è intervenuto subito e dall’ospedale San Raffaele, dove è ricoverato dopo la vergognosa e ingiustificabile aggressione subita domenica sera, ha ricordato che "l’amore vince sull’odio". Lo dimostrano, tra l’altro, le centinaia di interventi suoi e di esponenti del centrodestra che negli ultimi 15 anni sono sempre stati improntati al buon senso e alla moderazione. Ecco dunque una necessariamente breve antologia delle migliori frasi di quello che potrebbe essere chiamato il Partito dell’Amore.
Il bon ton con gli avversari "Veltroni è un coglione" (Berlusconi, 3/9/95). "Veltroni è un miserabile" (Berlusconi, 4/4/2000). "Giuliano Amato, l'utile idiota che siede a Palazzo Chigi" (Berlusconi, 21/4/2000). "Prodi? Un leader d'accatto (Berlusconi, 22/2/95). "La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare di notte" (Berlusconi, 29/9/96). "Prodi è la maschera dei comunisti" (Berlusconi, 22/5/2003). "Prodi è un gran bugiardo pericoloso per tutti noi" (Berlusconi, 21/10/2006). "Prima delle elezioni ho potuto incontrare due sole volte in tv il mio avversario, e con soli due minuti e mezzo per rispondere alle domande del giornalista e alle stronzate che diceva Prodi". (Berlusconi alla scuola di formazione politica di Forza Italia, 2 luglio 2007)."Con Prodi a Palazzo Chigi è giusto dire: piove governo ladro" (Berlusconi, 10/4/2008). “Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas” (Berlusconi, 4/4/2000)."Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò" (inaugurando la presidenza italiana dell’Unione europea e rispondendo a una domanda del capogruppo socialdemocratico, il tedesco Martin Schulz, sul conflitto d’interessi, 2 luglio 2003). "Sono in politica perché il Bene prevalga sul Male. Se la sinistra andasse al governo l’esito sarebbe questo: miseria, terrore, morte. Così come avviene ovunque governi il comunismo (Berlusconi, 17/1/2005).
Il rispetto per gli elettori “Lei ha una bella faccia da stronza!” (alla signora riminese Anna Galli, che lo contestava, 24/7/ 2003).“Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D’Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot” (Berlusconi, 14 dicembre 2005). "Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse" (discorso di Berlusconi davanti alla Confcommercio il 4/4/2006). “Le nostre tre “I”: inglese, Internet, imprese. Quelle dell’Ulivo: insulto, insulto e insulto” (27/5/2004).
L'armonia con gli alleati Berlusconi “Parliamo della par condicio: se non abbiamo vinto le elezioni, caro Follini, è colpa tua che non l’hai voluta abolire”. Follini: “Io trasecolo. Credevo che dovessimo parlare dei problemi della maggioranza e del governo”. Berlusconi: “Non far finta di non capire, la par condicio è fondamentale. Capisco che tu non te ne renda conto, visto che sei già molto presente sulle reti Rai e Mediaset”. Follini: “Sulle reti Mediaset ho avuto 42 secondi in un mese”. Berlusconi: “Non dire sciocchezze, la verità è che su Mediaset nessuno ti attacca mai”. Follini: “Ci mancherebbe pure che mi attacchino”. Berlusconi: “Se continui così, te ne accorgerai. Vedrai come ti tratteranno le mie tv”. Follini: “Voglio che sia chiaro a tutti che sono stato minacciato” (Discussione con l’Udc Marco Follini, secondo i quotidiani dell’11 luglio 2004).
La sacralità delle toghe “I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana... Se fai quel mestiere, devi essere affetto da turbe psichiche” (Berlusconi, The Spectator, 10/9 2003). “In tutti i settori ci possono essere corpi deviati. Io ho una grandissima stima per la magistratura, ma ci sono toghe che operano per fini politici. Sono come la banda della Uno bianca” (Berlusconi, dopo l’arresto del giudice Renato Squillante, 14/5/96. Ma il riferimento è per quelli che l’hanno arrestato). “I Ds sono i mandanti delle toghe rosse. Noi non attacchiamo la magistratura, ma pochi giudici che si sono fatti braccio armato della sinistra per spianare a questa la conquista del potere” (Berlusconi, 1/12/99). “I giudici di Mani Pulite vanno arrestati, sono un’associazione a delinquere con licenza di uccidere che mira al sovvertimento dell’ordine democratico” (Vittorio Sgarbi, “Sgarbi quotidiani”, Canale5, 16/9/94).“Gian Carlo Caselli è una vergogna della magistratura italiana, siamo ormai in pieno fascismo: si comporta come un colonnello greco, in modo dittatoriale, arbitrario, intollerante. I suoi atti giudiziari hanno portato alla morte” (Vittorio Sgarbi, 8/12/94). “Nelle mie televisioni private non ci sono mai state trasmissioni con attacchi, perchè noi siamo liberali” (Berlusconi, 21/ 5/2006). "Silvio Berlusconi, durante l'ufficio di presidenza del Pdl ancora in corso, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, ha parlato di una vera e propria persecuzione giudiziaria nei suoi confronti , che porta il paese sull'orlo della guerra civile" (Ansa, 29/11/09)
La fiducia nella democrazia "Si è messo mano all’arma dei processi politici per eliminare l’opposizione democratica. Non siamo più una democrazia, ma un regime. Da oggi la nostra opposizione cessa di essere opposizione a un governo e diventa opposizione a un regime" (Berlusconi, dopo una condanna in primo grado tangenti, 8/8/98). “La libertà non si può più conquistare in Parlamento, ma con uomini lanciati in una lotta di liberazione. Senza la devoluzione, da qui possono partire ordini di attacco dal Nord. Io sono certo di avere dieci milioni di lombardi e veneti pronti a lottare per la libertà” (Umberto Bossi al “parlamento padano”, presente Berlusconi, Ansa, 29/9/2007). "Boicotteremo il Parlamento, abbandoneremo l’aula, se necessario daremo vita a una resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia” (Berlusconi, 3/3/95). "In Italia c’è uno Stato manifesto, costituito dal governo e dalla sua maggioranza in Parlamento, e c’è uno Stato parallelo: quello organizzato in forma di potere dalla sinistra nelle scuole e nelle università, nel giornalismo e nelle tv, nei sindacati e nella magistratura, nel Csm e nei Tar, fino alla Consulta. Se si consentirà a questo Stato occulto di unirsi allo Stato palese, avremo in Italia un regime vendicativo e giustizialista, mascherato di legalità e ostile a tutto ciò che è privato" (Berlusconi, 5/4/2005). "Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa é la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti".(Berlusconi, 21/5/2009)
Il galateo istituzionale “Il presidente Scalfaro è un serpente, un traditore, un golpista” (Berlusconi, La Stampa, 16/1/95). "Altro che impeachment! Scalfaro andrebbe processato davanti all’Alta Corte per attentato alla Costituzione. E di noi due chi ha maneggiato fondi neri non sono certo io. D’altra parte, Scalfaro da magistrato ha fatto fucilare una persona invocandone contemporaneamente il perdono cristiano. Bè, l’uomo è questo! Ha instaurato un regime misto di monarchia e aristocrazia” (Berlusconi 18/1/95). "Io non sono in contrasto con il capo dello Stato, non ne ho nessun motivo, anzi sono un suo sostenitore convinto. Ho con lui un rapporto molto cordiale" (Berlusconi, 28/2/95). "Ma vaffanculo!" (Berlusconi, accompagnando l’insulto con un gesto della mano, mentre il presidente emerito Scalfaro denuncia in Senato il «servilismo» della politica estera del suo governo nei confronti degli Usa sull’Iraq, 27/9/2002). "Italia vaffanculo" (Tre eurodeputati leghisti, commentando in aula a Strasburgo l'intevento del presidente Carlo Azeglio Ciampi, 5/7/05). "Questi signori, che hanno vinto delle elezioni taroccate, hanno arrogantemente messo le mani sulle istituzioni: il presidente della Repubblica è uno di loro" (Berlusconi, riferendosi al presidente, Giorgio Napolitano, 21/10/06).
Roma, 5 Dicembre 2009- ''L'onda viola'', come è stato ribattezzato dai manifestanti il corteo di oggi a Roma contro Silvio Berlusconi, scegliendo un colore simbolo come hanno fatto con il verde a Baghdad gli oppositori al regime iraniano degli ayatollah, ha raggiunto il suo obiettivo numerico.
Molte le bandiere di Sinistra e libertà, Italia dei valori, Rifondazione, Pdci e Verdi. Quasi inesistenti quelle del Pd. Erano presenti alcuni dirigenti del partito accolti tra gli applausi e qualche battibecco per la non adesione dell'intero Pd: la presidente Rosy Bindi, il capogruppo alla Camera Dario Franceschini, l'ex ministro Giovanna Melandri, la parlamentare europea Debora Serracchiani, il senatore Ignazio Marino.
Il segretario Pierluigi Bersani ha scelto di non partecipare personalmente al corteo e di non far aderire il Pd per non depotenziare, ha dichiarato, il carattere spontaneo dell'iniziativa di oggi che nel suo intento doveva evitare una eccessiva presenza organizzata dei partiti. ''Noi abbiamo una nostra strategia per l'opposizione che rispetta e dialoga con quella di movimenti e associazioni'', ha precisato Bersani.
E' probabile che questa adesione a metà del Pd sarà però foriera di nuove polemiche nel centrosinistra, soprattutto con Antonio Di Pietro. Il leader dell'Idv, per ora, usa la prudenza: ''Oggi non mi sentirei di dire una sola parola su questo o quel partito''. Da domani il clima potrebbe cambiare tra Pd e Idv. In vista delle elezioni regionali della prossima primavera, il segretario Bersani deve decidere se il suo principale alleato e' l'Idv o l'Udc di Pier Ferdinando Casini....e a Casini la manifestazione di oggi non è proprio piaciuta.
LA LETTERA. Il direttore generale della Luiss avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito
Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.
Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai. Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.
Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.
Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.
Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.
Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.
Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.
Preparati comunque a soffrire.
Con affetto, tuo padre
Pierluigi Celli Direttore Generale della prestigiosa università Luiss Guido Carli di Roma
Sicuramente apprezzabile la “lista delle buone intenzioni” apparsa ieri sul Blog nella Maggioranza Consiliare soprattutto se viene pubblicata nel periodo pre-natalizio.
Va dedicata, a mio avviso, la massima attenzione a questo illuminato cambio di rotta di una amministrazione comunale che, pur non esprimendo pareri sulle cause che lo hanno generato, finalmente ha preso atto che nel Comune di Fondi sono presenti infiltrazioni mafiose, approvando un documento, che oltre a contenere alti valori morali, fa assumere agli scriventi impegni precisi riguardo la lotta alla criminalità, impegni che spero molto si tradurranno in atti concreti, a partire dalle imminenti elezioni amministrative che si terranno a Fondi nella prossima primavera, che implicherebbero, per coerenza, almeno delle prese di distanza.
In una mozione si poteva superare il convenzionale con qualche distinguo e andare oltre scontati frasi e propositi , una mozione che a leggerla sembra di scorrere i generici suggerimenti di qualche ordinario oroscopo, con proposte e indicazioni adattabili a tutto.
“Per il Consiglio Comunale di Lenola il tema dello sviluppo è un tema particolarmente sentito, verso il quale si è impegnato da tempo a presentare proposte e soluzioni che vedono protagonisti gli attori della società civile, per rilanciare lo sviluppo umano e sociale, lo sviluppo del territorio e quello delle imprese” E’ UN VERO PECCATO CHE A NOI TUTTI TUTTO CIO’ SIA SFUGGITO………NON CE NE SIAMO ACCORTI.
Non ci resta che piangere direbbero Troisi e Benigni, senza parole aggiungo io nell’attesa che queste iniziative: formazione, approfondimento, sensibilizzazione dei giovani e degli studenti, delle forze sociali ed economiche verso il diritto alla sicurezza e il rispetto della legalità, vengano poste in essere da questa amministrazione.