martedì 31 marzo 2009

Incontro - Dibattito Pubblico







A quasi un anno dalle elezioni amministrative, domenica 5 aprile alle ore18.00, presso il cinema Lilla Giuseppe Davia intervisterà i Consiglieri Comunali di entrambe le Compagini Consiliari, sarà Attilio Pietrosanto ad aprire e a chiudere l’Assemblea.
Auspichiamo un intervento del Sindaco.

Verranno discusse con i diretti interessati tutte quelle tematiche che hanno rappresentato argomento di discussione negli ultimi dodici mesi, parleremo delle Deleghe, di Turismo e Commercio,dei Costi della Scuola e dell’Autonomia Scolastica, di Progetto Partecipato, del Chiosco, della Caccia, del Consiglio dei Giovani e degli spazi di aggregazione da dedicare alle nuove generazioni.

Dopo l’intervista verrà dedicato un piccolo spazio (circa trenta minuti) alle domande che i cittadini vorranno porre, previo prenotazione, agli esponenti del Consiglio Comunale.

Con la speranza che questo evento possa svolgersi in modo pacato e sereno e che possa in futuro ripetersi con cadenza quadrimestrale nello spirito di quella democrazia partecipativa che tutti auspichiamo, invitiamo la cittadinanza a partecipare, nel contempo, ringraziamo i capogruppo consiliari Orlando De Filippis e Pasqualino Guglietta per la disponibilità e alcune associazioni lenolesi per aver arricchito con il loro contributo le questioni che verranno poste all’attenzione dell’amministrazione comunale.

lunedì 16 marzo 2009

La Politica al Servizio del Cittadino

Con soddisfacente ottimismo prendiamo atto della disponibilità di entrambi i gruppi consiliari a partecipare ad un incontro esplicativo con gli elettori e con la popolazione per rispondere ai quesiti e alle perplessità che hanno caratterizzato in questo ultimo anno la vita politica del nostro paese.

Una stimabile dimostrazione di responsabilità e di maturità politica, un notevole passo in avanti che oltre a rafforzare la fiducia in coloro che ci amministrano, potrebbe rappresentare la “pietra miliare” per avvicinarci, nel nostro piccolo, a quelle democrazie del nord Europa, basate sul dialogo e sul rispetto dei ruoli, che tutti auspichiamo ma che in pratica, pur volendo, non riusciamo ad interpretare.

Il nostro paese sta entrando in quella che la storia ricorderà come la crisi del secolo, basta pensare che solo nei mesi di gennaio e febbraio in Italia trecentosessantasettemila lavoratori hanno perso un’occupazione inoltre, le previsioni odierne della CGIL non sono affatto confortanti, annunciano per il solo anno 2009 un milione di licenziamenti.

Le piccole realtà locali, tipo la nostra, saranno, in termini economici e non solo, le prime ad avvertire questi segnali di recessione.

Non possiamo permetterci il lusso di sterili disquisizioni, non è più accettabile la politica delle allusioni così come non è possibile pensare di poter amministrare il paese con la forza dei numeri meramente dettati da una legge elettorale.

Volendo o non volendo i cinque consiglieri della Minoranza rappresentano poco meno della metà dei cittadini lenolesi. Emarginare le loro idee, bocciare le loro mozioni per partito preso, limitandosi al voto per alzata di mano non è semplicemente riduttivo ma una vera e propria esiguità. Per contro, alla Maggioranza spetta la responsabilità di governo che poi si traduce nella scelta delle priorità, per volere democratico non per libero arbitrio.

E’ alla luce di queste riflessioni che imposteremo la nostra intervista, una serie di domande precise e mirate (che vi comunicheremo in anticipo) tese a dare soluzione ai problemi e non ad individuare le colpe, in questa fase, le responsabilità soggettive poco ci appassionano preferiamo la reciproca assunzione degli impegni.

Proponiamo come data sabato 4 aprile (in orario preserale) c/o il Cinema Lillà di Lenola, nel contempo sarà nostra cura consultare le associazioni, i partiti, e soprattutto concordare le regole con i rappresentanti di entrambe le coalizioni consiliari, l’incontro verrà, salvo imprevisti, condotto da un giovane, una delle numerose promesse della nostra comunità.

Ringraziando in anticipo tutti coloro che nel corso di queste due settimane, nel rispetto del loro anonimato, vorranno aggiungere il loro contributo in termine di idee e suggerimenti attraverso il blog “latuaopinione” ci rendiamo disponibili a qualsiasi raffronto parallelo, da condurre sul territorio, teso a valorizzare l’evento.

P.s. per i capogruppo delle due componenti consiliari, vi sarei particolarmente grato se vorrete comunicami via mail write26@libero.it un vostro recapito in modo di poter accedere, relativamente ed esclusivamente a questa iniziativa , ad un tempestivo contatto con Voi.

Grazie………. Vladimiro De Santis

martedì 10 marzo 2009

LETTERA APERTA……..VOGLIAMO CAPIRE




Ai capogruppo del consiglio comunale di Lenola Orlando De Filippis e Pasqualino Guglietta

Il contrasto tra le due compagini consiliari è così accentuato da rendere incomprensibile a chi vive il paese la giusta collocazione della realtà anche di fronte alle faccende più banali (leggi parcheggio) non si capisce come questi due gruppi politici possano attribuirsi/rimproverarsi a vicenda meriti e negligenze sull’esito di questioni “raccontate” sistematicamente in maniera diametralmente opposta, è inaccettabile che Lenola non partecipi ai bandi di concorso che riguardano le realtà giovanili per non aver istituito in area consiliare l’organismo istituzionale competente, così come non è più tollerabile accreditare qualsiasi finanziamento all’impegno personale di un Assessore alla provincia o alla regione per due motivi: perché sarebbe politicamente scorretto e perché nel caso in cui un amministratore privilegiasse un comune a discapito di un altro porrebbe in essere la sussistenza di azioni perseguibili penalmente, millantarne il credito sinceramente è un idiozia che potrebbe, in un prossimo futuro, non essere più pazientata.

Questa confusione, quest’impossibilità di distinguere la buona dalla cattiva amministrazione, questa mancata trasparenza, questi assillanti annunci della Minoranza, mai provati, riguardo illeciti edilizi, riguardo costi esagerati nella realizzazione di opere pubbliche, riguardo ricorsi troppo frequenti a procedure d’urgenza non contribuiscono a fare chiarezza, e non permettono il germogliare di un pensiero collettivo razionale, virtuoso, indispensabile per lo sviluppo di un paese, in ultima analisi, nella concezione individuale, inficiano la sintesi politica riducendola al puro al mero spirito di appartenenza.

Con l’intento di capire e di restituire un ruolo aristocratico alla politica lenolese ora ridotta al “pettegolezzo” in sintonia con le richieste di alcuni lettori di questo blog chiediamo ad entrambi i gruppi consiliari un incontro pubblico da tenere presso il cinema Lillà per rispondere a domande specifiche che il blog “latuaopinione” intenderebbe porre alla vostra attenzione e nel contempo far chiarezza riguardo le perplessità che in diretta la platea potrà manifestare (è inteso che le questioni alle quali il Blog vi inviterà a rispondere vi saranno comunicate pubblicamente e preventivamente)

A tale scopo, invitiamo i capigruppo di entrambe le compagini consiliari e i rappresentanti dei partiti presenti sul territorio ad una riunione ristretta, da tenere in uno spazio comunale, per stabilire regole, modalità, tempi, cronologie, partecipanti.

In attesa di una vostra cortese risposta cogliamo l’occasione per porgerVi i nostri più cordiali saluti.

venerdì 6 marzo 2009

La stretta autoritaria




Posted by Pietro Orsatti on 07/02/2009 • Categorized as Articoli, Dall'Italia


È arrivata. Con meno di un anno di preparazione, grazie al silenzio compiacente dei media e l’irrilevanza dell’opposizione. Il governo di Silvio Berlusconi, coagulo di interessi apparentemente dicotomici ma ormai del tutto inscindibili, nel giro di poche settimane ha attuato, e continua ad attuare, una stretta simbolica e sostanziale alle libertà civili e di espressioni, alle garanzie costituzionali e alla macchina dello Stato, tale da cambiare de facto la natura stessa della Repubblica Italiana.


Gli esempi possono e sono innumerevoli. Prima di tutto quello della riforma (o meglio controriforma) della giustizia. Carriera separata (ancora non è definita ma ci si sta lavorando, non temete) fra magistratura giudicante e pubblici ministeri; trasferimento dell’iniziativa di indagine da un organo indipendente (la magistratura) alle forze di polizia direttamente dipendenti dall’esecutiva per indirizzo e organizzazione; decentramento a pioggia delle strutture (tipo la Dda campana che si occupa di Camorra) che hanno dimostrato che la centralizzazione delle indagini (o meglio delle risorse) può fare la differenza nella lotta alla criminalità organizzata; ingerenze pesanti sulle indagini attraverso la riduzione drastica e i limiti (prova grave di colpevolezza: come si può provare la colpevolezza se non si può indagare?) all’autorizzazione per le intercettazioni ambientali e telefonici. Contemporaneamente si è approvato un assurdo giuridico per una democrazia moderna come il cosiddetto “lodo Alfano” e contemporaneamente si è attuata una stretta alla libertà di espressione (dai giornali, alla televisione fino ai blog personali) che ricorda molto da vicino le strategie mediatiche (e intimidatorie) attuate nella Repubblica popolare cinese.


Anche per quanto riguarda la cosiddetta sicurezza i provvedimenti che sono stati già approvati o sono in via di approvazione fanno tremare i polsi: equiparamento delle polizie locali (e di “milizie” come le camice verdi della Lega) alle attuali forze dell’ordine con trasferimento di risorse da polizia, carabinieri e guardia di finanza a queste nuove entità di cui non si conosce formazione, capacità e soprattutto a chi fanno riferimento; centralizzazione sul modello della gestione Negroponte negli Usa, dei servizi di sicurezza e intelligence (un progetto che sembra essere in elaborazione presso il gabinetto del ministro Maroni, leggasi De Gennaro); militari di leva nelle strade delle città; aumento dei poteri di “inchiesta” delle forze di polizia anche e soprattutto fuori il controllo e la verifica della magistratura.


E di conseguenza si colpiscono anche le libertà civili: dal testamento biologico (esemplare le ingerenze del ministro Sacconi sulle sentenze della magistratura nel caso di Eluana); ripristino dell’istuto (de facto anche se non dichiarato) della religione cattolica come religione di Stato; discriminazioni verso chi mette in essere iniziative grazie al proprio diritto di unirsi in organizzazioni sindacali (i casi Alitalia e funzione pubblica sono i più evidenti); discriminazioni verso le donne che lavorano grazie al dissolvimento delle basi del welfare (asili nidi, permessi, flessibilità degli orari, tempo continuato, etc). Si è colpito perfino il codice deontologico dei medici con l’assurda pretesa che questi denuncino i propri pazienti se risultassero immigrati clandestini.


Senza parlare poi dei diritti politici colpiti continuamente da leggi, leggine e regolamenti elettorali (approvati con la compiacenza se non collaborazione di gran parte dell’attuale opposizione parlamentare).


Di fatto si sta modificando la Costituzione italiana attraverso provvedimenti fra loro apparentemente distanti ma pianificati con attenzione e fra loro convergenti. E lo si fa attraverso leggi ordinarie e non attraverso gli strumenti di modifica previsti dalla Costituzione stessa. Gli equilibri fra il potere esecutivo, quello legislativo (già umiliato dai regolamenti parlamentari) e quello giuridico sono già stati compressi e nelle prossime settimane potrebbero essere, visti i ritmi ai quali ci sta abituando l’attuale maggioranza, totalmente stravolti.


Il Paese che si sta delineando è un insieme di populismo, autoritarismo con una spruzzata di xenofobia e fondamentalismo religioso (non endemico ma strumentale nell’attuale maggioranza). E questo sta avvenendo nel quasi totale silenzio dei media nazionali, compreei alcune testate giornalistiche che – teoricamente – dovrebbero essere critiche verso il governo. Tutto sta avvenendo, certo non per coincidenza, contemporaneamente alla più grave crisi economica globale degli ultimi decenni. Una crisi che tutti Paesi occidentali cercano di affrontare attraverso l’innovazione, la coesione sociale e il sostegno alle fasce di cittadini più deboli ed esposti alla recessione in atto. Mentre in Italia la risposta è quella di una regressione generale delle garanzie e delle libertà civili. Il Bel Paese, come prevedeva Roberto Scarpinato nel libro “Il ritorno del principe”, è tornato nelle mani di Don Rodrigo.

Pietro Orsatti

martedì 3 marzo 2009

La nostra politica creativa non ha limiti





Barack Obama, 3 febbraio 2009

"Per i top manager attribuirsi questo tipo di compensi nel mezzo di questa crisi economica non è solo di cattivo gusto, è anche una strategia sbagliata, e io come Presidente non lo tollererò".


Anche in Italia c’è aria di crisi, si parla di qualche centinaia di migliaia di licenziamenti nel corso del 2009, i lavoratori al nero sono 500.000, i precari oltre 2.000.000. la disoccupazione è al 9% l’evasione fiscale ha superato i 130 miliardi di euro l’anno, negli Stati Uniti l’evasione è quasi inesistente allora Obama aumenterà le tasse ai ricchi (redditi annui superiori ai 250 dollari) e RIDURRA’ GLI STIPENDI AI MANAGER per destinare il ricavato alla sanità pubblica, all’istruzione, alla ricerca……….. incentiverà qualsiasi forma di energia alternativa mentre noi guardiamo con fiducia al nucleare forti della nostra capacità di garantire la sicurezza, di gestire le scorie, di programmare i controlli, le ispezioni, INFATTI lo scorso anno sono morti sul lavoro solo 1300 operai e il sottosuolo partenopeo
è saturo di sostanze tossiche.

Mancano i soldi, in parlamento c’è chi vuole intervenire pesantemente sulle pensioni, chi vorrebbe recuperare il gettito con la lotta all’evasione, ma i Top Manager, questi fenomeni strapagati che gestiscono con “successo” banche, assicurazioni, grandi aziende, sono sempre esenti da ogni responsabilità?

La classifica dei manager italiani più pagati

Legenda
p=presidente; vp=vicepresidente; ad=amministratore delegato; dg=direttore generale; c=consigliere di amministrazione; cdg=consigliere di gestione; cds=consigliere di sorveglianza.
(Dati riferiti al 2007, al lordo delle tasse)

1. Matteo Arpe ad Capitalia fino al 31 maggio 2007 37.405.281 (di cui 31.226.105 «indennità per risoluzione rapporto di lavoro » e 1.277.831 Tfr)
2. Cesare Geronzi p Capitalia fino al 30 settembre 2007 23.648.266 (di cui 20 milioni «emolumento straordinario che costituisce anche premio alla carriera»), vp Mediobanca per l’esercizio chiuso al
30 giugno 2007 375.000 TOTALE 24.023.266
3. Riccardo Ruggiero ad e dg Telecom Italia fino al 2 dicembre 2007 17.227.000 (comprende incentivo all’esodo di 9.900.000), c Safilo 50.000 TOTALE 17.277.000
4. Carlo Buora vp Telecom Italia fino al 2 dicembre 2007 11.941.000 (comprende 4 milioni per patto di non concorrenza con erogazione nel 2008-2009)
5. Giovanni Bazoli indennità speciale di fine mandato p ex Banca Intesa 10.000.000, p cds Intesa Sanpaolo 1.364.000, p Mittel 50.000, c Alleanza 42.570, vp Banca Lombarda 37.499, c Ubi
banca 67.659 TOTALE 11.561.728
6. Gabriele Galateri di Genola p Mediobanca fino al 2 luglio 2007 11.000.000, vp Rcs 19.000, p Telecom Italia dal 3 dicembre 2007 9.000 TOTALE 11.028.000
7. Alessandro Profumo ad Unicredit 9.427.000 (oltre ad azioni gratuite per 3,92 milioni)
8. Luciano Gobbi dg Pirelli 8.044.000 (di cui 6.360.000 indennità per la risoluzione del rapporto di lavoro)
9. Fausto Marchionni ad Fondiaria-Sai 7.181.000
10. Drago Cerchiari ad Sorin fino al 24 maggio 2007 7.141.000 (include indennità speciali di fine rapporto)
11. Luca Cordero di Montezemolo p Fiat e Ferrari 7.073.000, c Tod’s 24.700, c Poltrona Frau 10.000, c Indesit fino al 2 maggio 2007 5.330 TOTALE 7.112.330
12. Sergio Marchionne ad Fiat 6.906.100
13. Marco Tronchetti Provera p Camfin 195.567, p Pirelli e p Pirelli Re 5.951.000 TOTALE 6.146.000
14. Carlo Puri Negri vp Camfin 96.723, vp Pirelli 370.000, vp e ad Pirelli Re Pirelli 5.565.000, c Telecom Italia fino al 25 ottobre 2007 95.000 TOTALE 6.126.000
15. Giampiero Auletta Armenise ad Ubi banca ed ex ad Bpu TOTALE 5.700.000
16. Antoine Bernheim p Generali 4.835.009, c Mediobanca 398.000, vp cds Intesa Sanpaolo 358.000, vp Alleanza 82.044 TOTALE 5.673.053
17. Giampiero Pesenti p Italmobiliare 1.032.350, p Italcementi e controllate 4.455.000, c Pirelli 70.000, c Mittel 10.000 TOTALE 5.567.350
18. Francesco Caltagirone p Cementir Holding 5.155.000
19. Jonella Ligresti vp Premafin e p Fondiaria-Sai 4.629.502, c Mediobanca 398.000, c Rcs 19.000 TOTALE 5.046.000
20. Ezio Paolo Reggia ad Cattolica fino al 12 giugno 2007 4.893.151
21. Luigi Zunino p e ad Risanamento 4.790.000
22. Adolfo Bizzocchi dg Credem 4.725.000
23. Gioacchino Paolo Ligresti vp Premafin, c Fondiaria-Sai, vp Milano, p Immobiliare Lombarda 4.610.000, c Impregilo 13.288 TOTALE 4.623.288
24. Giulia Ligresti p Premafin, vp Fondiaria-Sai 4.410.000 c Pirelli 50.000, c Telecom Italia Media 60.000 TOTALE 4.520.000
25. Pier Francesco Guarguaglini p e ad Finmeccanica 4.230.000
26. Alberto Lina ad e dg Impregilo fino al 13 luglio 2007 3.761.000, vp Sirti fino al 16 novembre 2007 115.500 TOTALE 3.876.500
27. Tiberto Ruy Brandolini d’Adda vp Ifil, c Fiat e cariche in società controllate 426.000, p e dg Sequana Capital 3.360.000 TOTALE 3.786.000
28. Giovanni Perissinotto ad e dg Generali 3.524.851, cdg Intesa Sanpaolo 150.000, c Pirelli 50.000 TOTALE 3.724.851
29. Sergio Balbinot ad e dg Generali 3.662.000
30. Francesco Trapani ad Bulgari 3.612.000
31. Giovanni Castellucci ad e dg Atlantia e ad Autostrade per l’Italia 3.440.140, vp Impregilo 83.064 TOTALE 3.523.140
32. Corrado Passera ad e dg Intesa Sanpaolo 3.503.000, c Rcs 19.000 TOTALE 3.522.000
33. Pietro Modiano dg vicario Intesa Sanpaolo 3.505.000
34. Maurizio Costa vp e ad Mondadori 3.330.800
35. Fedele Confalonieri p Mediaset 3.305.000
36. Vittorio Merloni p Indesit 3.253.000, c Telecom Italia fino al 16 aprile 2007 34.000 TOTALE 3.287.000
37. Fulvio Conti ad e dg Enel 3.102.582
38. Umberto Quadrino ad Edison 3.042.000
39. Corrado Faissola ad ex Banca Lombarda e vp Ubi banca 3.033.000
40. Alberto Nagel dg Mediobanca 3.000.000
41. Nereo Dacci ad Banco di Desio e cariche in controllate 2.986.573
42. Paolo Scaroni ad e dg Eni 2.785.000, c Generali dal 28 aprile 2007 105.850 TOTALE 2.890.850
43. Enrico Marchi p Save 2.855.027
44. Antonio Talarico ad e dg Immobiliare Lombarda, vp Fondiaria-Sai, c Milano TOTALE 2.827.615
45. Giorgio Zappa dg Finmeccanica 2.751.000
46. Roberto Tunioli vp e ad Datalogic 2.624.000, c Interpump 55.000 TOTALE 2.674.000
47. Roberto Cera c Atlantia 55.000, consulenze per il gruppo allo studio legale Bonelli Erede Pappalardo di cui è socio 2.611.264 TOTALE 2.666.264
48. Andrea Guerra ad Luxottica 2.602.000, c Parmalat 36.000 TOTALE 2.638.000
49. Aureliano Benedetti p Cassa risparmio Firenze 2.633.200
50. Massimo Moratti ad Saras 2.536.000, c Pirelli 50.000, c Telecom Italia fino al 16 aprile 2007 34.000 TOTALE 2.620.000
51. Carlo Pesenti c e dg Italmobiliare 2.542.440, c Rcs 38.000 TOTALE 2.580.440
52. Gian Marco Moratti p Saras 2.536.000
53. Francesco Micheli dg Intesa Sanpaolo 2.503.000
54. Emilio Zanetti p ex Bpu e p cdg Ubi banca 2.421.000
55. Marco Sala dg Lottomatica 2.401.851
56. Giuliano Adreani ad Mediaset 2.376.270
57. Jean-Claude Blanc ad e dg Fc Juventus 2.374.000
58. Giuliano Zuccoli p e ad Aem 1.378.996, p Edison 806.000, c Credito Valtellinese 171.000 TOTALE 2.355.996
59. Pier Giorgio Romiti ad e dg Gemina fino al 7 maggio 2007 2.351.912
60. Fabio Innocenzi ad ex Bpvn e Banco Popolare 2.286.000, vp Banca Italease fino all’8 settembre 2007 45.000 TOTALE 2.331.000
61. Antonio Vigni dg Banca Mps 2.325.650
62. Claudio De Conto dg Pirelli 2.279.000, c Rcs 19.000 TOTALE 2.298.000
63. Vittorio Tabacchi p Safilo 2.285.000
64. Vittorio Di Paola p Astaldi 2.209.885 (oltre ad azioni gratuite per 904.993 euro)
65. Gabriele Del Torchio ad Ducati da maggio 2007 2.187.000
66. Franzo Grande Stevens c Ifi e Ifil 7.000, prestazioni professionali a Ifil e Fiat per 2.150.000, c Campari 12.500 TOTALE 2.169.500
67. Federico Minoli p e ad Ducati fino al 21 maggio 2007 2.150.921
68. Gianluigi Gabetti p Ifil e c Ifi 1.785.000, c Mediobanca 353.000 TOTALE 2.138.000
69. Giovanni Battista Mazzucchelli dg Cattolica dal 1° maggio 2007 2.038.794
70. Maurizio Monteverdi ad Gabetti 2.022.863
71. Antonio Perricone ad e dg Rcs 2.000.000
72. Carlo Barel di Sant’Albano ad e dg Ifil 1.993.000
73. Marco Milani ad Indesit 1.961.149
74. Dieter Rampl p Unicredit 1.567.000, c Mediobanca 342.000 TOTALE 1.909.000
75. Roberto Colaninno p Immsi 467.178, p e ad Piaggio 1.040.000, c Mediobanca 366.000 TOTALE 1.883.178
76. Bruce Turner ad Lottomatica 1.879.319
77. Enrico Parazzini dg Telecom Italia e presidente T.I Media 1.869.000
78. Claudio Gottardi ad Safilo 1.863.000
79. Domenico Bosatelli p Gewiss 1.818.000
80. Ugo Ruffolo ad e dg Alleanza 1.800.000
81. Lino Moscatelli dg Cassa risparmio Firenze 1.781.768
82. Guido Leoni ad Banca popolare Emilia-Romagna 1.668.000, vp Meliorbanca 100.000 TOTALE 1.768.000
83. Luigi Francavilla vp Luxottica 1.753.245
84. Carlo Salvatori ad Unipol 1.752.000
85. Cesare Romiti p Impregilo fino al 3 maggio 2007 1.717.000 (di cui 1.275.000 indennità di fine carica)
86. Vincenzo Visone ad Campari fino al 24 aprile 2007 1.646.044
87. Valerio Battista ad Prysmian 1.643.914
88. Giuseppe Grassano dg Banca popolare Intra fino al 29 aprile 2007 1.630.000
89. Roberto Chemello c esecutivo Luxottica 1.629.000
90. Andrea Riffeser Monti p e ad Monrif, vp e ad Poligrafici editoriale 1.628.640
91. Carmine Lamanda dg Capitalia fino al 30 settembre 2007 1.606.000
92. Rodolfo De Benedetti c Cofide 117.000, ad e dg Cir 1.486.000 TOTALE 1.603.000
93. Luciano Benetton p Benetton 1.600.000
94. Luca Majocchi ad Seat pg 1.570.000
95. Stefano Cao dg Eni 1.487.000, c Telecom Italia 107.000 TOTALE 1.594.000
96. Marco Giovannini p e ad Guala Closures 1.526.000, c Ducati 21.575 TOTALE 1.547.575
97. Leonardo Del Vecchio p Luxottica 1.357.546, c Generali 101.850, p Beni Stabili fino al 27 giugno 2007 72.000 TOTALE 1.531.396
98. Olivier De Poulpiquet c e dg Investment Pirelli Re 1.544.179
99. Mario Ciliberto c esecutivo Cementir Holding 1.507.000
100. Pietro Giuliani p e ad Azimut Holding 1.490.000

La classifica è tratta da "La paga dei padroni", di Gianni Dragoni e Giorgio Meletti

lunedì 2 marzo 2009

SE NON LI FERMIAMO, A LENOLA, LA TEORIA DEL DISPETTO VINCERA’ SULLA POLITICA



Increduli assistiamo ad un continuo rimbalzo di responsabilità dove entrambe le compagini consiliari non sanno andare OLTRE le scaramucce, OLTRE i dispettucci personali, OLTRE i desideri di rivincita (sempre personali) attraverso questo Blog associato ad un impegno sul territorio pensavamo di poter andare OLTRE QUESTE BANALITA, ’ pensavamo di poterlo fare in tempi rapidi, pensavamo di poter ricondurre la politica locale alla ragionevolezza, pensavamo che bastassero alcune OVVIETÀ, comprensibili anche ai bambini, a ritrovarsi a riavvicinarsi a porre al centro dell’attenzione le esigenze reali dei cittadini e del paese, purtroppo non avevamo fatto i conti con la realtà e con i vecchi retaggi, ci siamo illusi.


Prendiamo atto che il percorso sarà in salita, prendiamo atto che i vecchi rancori hanno radici profonde radicate sia nel sociale sia nel territorio, prendiamo atto che la politica a livello locale non può estraniarsi dai partiti che operano in ambito nazionale, pena l’annullamento reciproco dei propri valori, delle proprie identità, della propria praticabilità politica, prendiamo atto che abbiamo in area consiliare una Maggioranza, in parte, arrogante e una Minoranza inesistente, costretta a vedere cestinate, per partito preso, anche le proposte più assennate (progetto partecipato e consiglio dei giovani) meglio sarebbe per tutti se la Minoranza tacesse, meglio sarebbe per loro una vacanza didattica nel comune di Norma.


In campagna elettorale, IN TEORIA, abbiamo tanto criticato la politica del porta a porta (non esimendoci dal praticarla) abbiamo magnificato il rapporto con la piazza, all’insegna della democrazia partecipativa, LA PIAZZA E’ SVANITA e oggi, per assurdo, imprigionati dalle nostre scelte, ci troviamo nientemeno nell’impossibilità di poter proporre un proprio candidato alle prossime elezioni provinciali, impossibilitati ad esprimere il minimo parere, anche il più sterile, rispetto questa politica arrogante, affaristica, razzista, scellerata propria al governo Berlusconi.


Per quasi un anno abbiamo assistito alla politica degli annunci, a pseudo denunce per presunti illeciti, non siamo andati oltre l’entusiasmo e l’auspicio di alcuni Blogger locali, che in ANONIMATO hanno chiesto la testa di quello o di quell’altro amministratore, con il risultato finale (unico atto reale) di vedere querelati i nostri consiglieri di Minoranza, vittime e carnefici della loro negligenza


Non ci resta che prendere atto dei risultati: la biblioteca è quella che è, il cinema Lillà è quello che è, il Miracolle è quello che è, il parco Mondragon è quello che è, il Centro Studi e quello che è, , il Chiosco Tappo speriamo che RESTERÀ così com’è Chiosco Tappo, la scuola rischia di perdere l’autonomia a prescindere dalle sciocchezze che finora abbiamo registrato, Tatarelli (concedetemela, l’unico a Lenola che sa fare politica) si candiderà alle prossime provinciali e noi?

Resteremo appesi a questa Minoranza che sembra non ha nessuna intenzione di uscire dalla trappola dove lei stessa si è cacciata????????????????????????????????????????????????????????????????????????